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TRASPORTO ECCEZIONALE - UN RACCONTO DI NATALE regia di Jalmari Helander

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6½ / 10  02/07/2015 13:08:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'incipit richiama senza dubbio "La Cosa", seppur in questo caso ci si trovi in Lapponia.
Trivellando una montagna coperta di ghiaccio si scopre che questa non è altro che un enorme sepolcro, dove è stato seppellito, udite, udite, Babbo Natale.
Il quale però non è il pacioso e pingue vecchietto con la barba bianca in grado di regalare felicità a qualsiasi bimbo, è invece un gigantesco demone dall'aspetto caprino (peccato non venga mai mostrato integralmente, presumo per limiti di budget) dedito a punire e divorare i bimbi.
Per questo motivo il saggio popolo lappone l'ha ibernato e chiuso come un tonno in scatola, seppellendolo sotto tonnellate di terra e ghiaccio.
Però i soliti loschi figuri americani ci mettono lo zampino -il riferimento alla figura consumistica che l'occidente ha forgiato del rubicondo vecchietto è abbastanza palese- creando così un grande problema a loro stessi e agli abitanti del paesucolo dove tre cacciatori un po' burberi devono far fronte dapprima a sparizioni fastidiose (renne, sacchi e caloriferi) poi tragiche (i propri figli).
Tra i marmocchi l'unico a scamparla è Pietari, il quale si ergerà ad eroe e salvatore in rispetto alla tradizione natalizia che esige protagonisti assoluti i più giovani.
Di horror c'è veramente poco, la violenza è praticamente bandita, anche se sicuramente non è una visione proprio adatta ai più piccini.
La trama è scorrevole, venata da una buona ironia e con qualche discreto colpo di scena. Il protagonista invece a mio avviso lascia a desiderare, se i tre adulti sono azzeccati (sembrano usciti da un film di Kaurismaki, tanto duri quanto inadeguati e spiazzanti) il piccolo appare fin troppo rimbambito prima e spocchioso poi. E doppiarlo con una voce da diciottenne oltre che fargli tenere di continuo in mano un vetusto peluche non aiuta.
Il regista sullo stesso argomento ha girato due corti, serviti poi da spunto per questo lungometraggio rivelatosi una simpatica fiaba nera. Potrebbe essere un buon surrogato ai programmi buonisti che imperversano a Dicembre nei palinsesti tv.