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IL SEGRETO DI VERA DRAKE regia di Mike Leigh

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kafka62     7½ / 10  18/04/2018 10:13:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Era dai tempi di "Dancer in the dark" che non si vedeva un film imperniato su un caso giudiziario così ricco di implicazioni etiche, di umana sensibilità e di emozioni profonde. Come la Selma del film di Von Trier, la Vera Drake di Leigh è una donna totalmente buona, amorevolmente dedita alla famiglia ma attenta anche ai problemi di chi le sta intorno, allegra e vitale anche quando deve dividersi con fatica tra la fabbrica di lampadine e le mansioni di donna delle pulizie presso qualche famiglia alto-borghese. Insomma, sarebbe un essere profondamente, autenticamente cristiano se non fosse per il non trascurabile fatto che una delle sue attività filantropiche (quella che la porterà in galera) consiste nel praticare aborti clandestini. Anche se non giustifica affatto questo crimine (basta vedere le laceranti reazioni che la sua scoperta provoca nella famiglia di Vera), Leigh si guarda bene dall'esprimere un giudizio di condanna, assumendo al contrario un atteggiamento di grande rispetto, e perfino di simpatia, per un personaggio che, pur sbagliando (come accade spesso ai personaggi delle suo storie), è assai superiore a quei piccolo-borghesi i quali, come la cognata, sono pieni di albagia e di stupidi sensi di superiorità. Perdonare e comprendere è il fermo credo di questo regista, ultimo portavoce di una pietas proletaria sempre più raramente riscontrabile nell'arte dei nostri anni. I veri eroi delle sue pellicole sono pertanto personaggi brutti, dimessi, sgraziati, eppure, come la commovente protagonista, il marito che le sta accanto con sollecitudine o il futuro genero che sceglie di condividere la tragedia con la nuova famiglia, pur essendone entrato a far parte solo da poche ore, caratterizzati da una dignità e da una forza d'animo che li sollevano molto al di sopra della grigia realtà e dei tristi ambienti in cui si trovano a vivere, e spesso a sopravvivere, con fatica e privazioni. Realtà e ambienti che Leigh sa descrivere con impareggiabile perizia e precisione, così come sa restituire in modo cinematograficamente efficace il dolore di vivere impresso nelle rughe e nei fisici sfatti dei suoi personaggi (sui quali svetta Imelda Staunton, una Vera Drake di stupefacente drammaticità) e il peso dei silenzi che gravano come macigni in quelle riunioni familiari (tristi, imbarazzanti eppure capaci di far circolare un sotterraneo senso di solidarietà e di affetto), che sono ormai diventati un inconfondibile leit-motiv dei suoi film.