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THE SOCIAL NETWORK regia di David Fincher

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axel90     7½ / 10  14/11/2010 13:09:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Che Facebook piaccia o meno, che la gente ci si possa ritrovare o lo possa snobbare non importa. Solo pochissimi registi ne avrebbero potuto trarre un film così avvincente e ben costruito. E solo Fincher con il suo stile e la sua perfezione a livello tecnico avrebbero potuto produrre uno dei pochi blockbuster americani che funziona anche a livello indagatore ed emotivo.
Mark Zuckerberg, giovanissimo e dotato programmatore della università di Harvard, dopo essere stato lasciato dalla ragazza, decide di inventare un sito chiamato Facemash, una sorta di sfida nel votare due ragazze messe a paragone. In seguito Mark migliorerà l'idea iniziale per inventare il più famoso social network inventato sino ad oggi.
L'elogio al personaggio che ha cambiato nel mondo il modo di relazionarsi con il prossimo, come ne abbia sfruttato per le più decise insicurezze, donando al Web il peso che possiede la vita reale, dove ognuno può entrare nella storia lasciando un pezzo di sé, un piccolo spazio personale nel infinito spazio internautico. Ma a Fincher non interessa tutto ciò: il suo film è un incrocio di svariati generi, cominciando con la commedia e concludendosi in un legal thriller, "The social network" ne racconta la nascita, la crescita e il rapporto che ne ebbero i creatori quando capirono come poter sfruttare al massimo questa idea. Ed è così che ne esce un film non originale o innovativo nel soggetto iniziale, ma altamente e sapientemente aiutato da una sceneggiatura basata su dialoghi veloci, battute serrate e una dialettica sciolta dove conta più il cinismo e la cattiveria in un mondo in cui ti puoi permettere tutto. Attraverso una scelta di montaggio perfetta nell'alternare i momenti della creazione di face book e la sua diatriba tra i vari personaggi, "The social network" è forse un racconto lodevole di nota, dove l'importanza denotata dallo svisceramento psicologico del suo personaggio principale, fautore ma anche mastino mediatico di grande carattere, ne rivela una presenza massiccia in questo mondo. Ed allora Fincher lo umilia ma allo stesso tempo lo protegge, perché capisce che l'inventore di un sito che permette a gente di incontrare altra gente è in verità un solitario con nessuno amico, un cinico, ambiguo e paranoico, fa quasi tenerezza.
Il film possiede un ritmo magnetico, elegante e allo stesso tempo offre prove convincenti dai due protagonisti, con Eisenberg e Garfield che si dimostrano perfetti nelle lori parti. Eccellente fotografia, sceneggiatura sublime e regia bellissima. Peccato forse che "The social network" si rivela più come prodotto di intrattenimento, la storia della nascita di un progetto e le sue conseguenti problematiche, ma non riesca a prendere una piega più penetrante, ovvero l'inquietudine tra le relazioni che possono intercorrere tra i partecipanti al sito, il loro modo di presentarsi. Insomma a Fincher prima di tutto interessa raccontare di Facebook attraverso gli occhi del suo creatore, in una messa in scena pulita, mai eccessiva o pateticamente scontata, nonostante abbia già parlato di un soggetto non particolarmente originale.
Nell'imbarazzo generale di Hollywood un film migliore del solito. Complimenti Fincher.