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THE SOCIAL NETWORK regia di David Fincher

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7 / 10  24/11/2010 18:26:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il cinema di Fincher, che ritengo uno dei cineasti più interessanti della nostra epoca, continua ad esplorare l'ossessione virtuale o post-moderna dei desideri. Da "Fight club" a "Social network" il passo è breve (v. Sean Parker alter-ego di Zuckenberg come Tyler-Brad Pitt vs. Norton).
Che poi il film sia la classica pietra miliare della nostra storia, che sappia riaprire un dibattito socio-culturale sulle forme di comunicazione via internet. è fuori discussione.
Il film è ben realizzato e recitato in modo assolutamente perfetto. Eisenbergh è il perfetto nerd contemporaneo, ma va segnalato un corrosivo Timberlake nei panni di Sean Parker, che cresce sempre più come attore (e sempre meno come popstar musicale aggiungo io).
Ma nella sua indiscussa dignità "S. n." non mi ha comunicato molto. Al di là di un'intreccio macchinoso sulla nascita di Facebook e tutta la sua storia, stupisce che questa rete interattiva al cinema si soffermi tanto su pratiche burocratiche e legali e poco sulla dimensione univoca e "personale" del rapporto universale del pubblico di facebook.
Fincher sembra assediato dall'impatto deflagrante di una società frenetica e self-made, ovviamente inglobata nella sua ermeticità tecnologica.
Forse è questo il punto di forza di un film che non sono riuscito ad amare come speravo.
Nell'ambiguità stakanovista di questi hackers ho provato un forte desiderio di fermarmi (io).
Sono le nuove frontiere di un "sogno", ma nei parties possiamo vedere tutto e il contrario di tutto, esperienze lisergiche da anni sessanta, riunione di yuppies, rivoluzionari della globalizzazione, comunicativa sessuale da romanzo di Houllenbecq, esperienze mentali che mettono il proprio talento al servizio di un solo meccanismo.
Un nesso temporale molto kubrickiano non c'è che dire.
Capolavoro? Probabilmente lo è (io non sono d'accordo) o lo diventerà
Invia una mail all'autore del commento Gualty  06/12/2010 02:44:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Aspetto un film di Cronenberg per un capolavoro sui social network. Dopotutto gli basta sostituire al tema del gioco di Existenz un po' di second life, un po' di voyeurismo e tanto esibizionismo.
Questo film purtroppo mi è sembrata la versione Perry Mason di The Skull.
Fosse uscito un anno prima mi sarei interrogato sulla buona fede di Fincher: in U.S.A. stava avendo difficoltà a imporsi su myspace e i costi di facebook sono enormi: il suo bilancio è diventato attivo solo nel 2009. Nel 2010 Myspace si è più o meno arreso invece... ma probabilmente il film era già in postproduzione.