VincentVega1 6½ / 10 31/01/2011 09:26:41 » Rispondi Ma che bravo questo Tom Hooper, che se si fosse chiamato Tobe probabilmente avrebbe regalato attimi di cinema più intensi di questo.
"Il discorso del re" è il classico compitino dell'alunno secchione, quello che studia a memoria ogni declinazione ma quando deve tradurre la versione ne esce fuori un libretto delle istruzioni privo di passione.
Per carità, tutto bello: scenografie, costumi, attori, colonna sonora, fotografia ecc ecc ma quello che ne esce fuori è una mera e fredda rappresentazione dei fatti, utile per farsi un ripassino di storia (ma nemmeno tanto), inutile per far sì che taluni personaggi e sceneggiatura ti facciano uscire dal cinema con qualcosa su cui riflettere (in effetti però il giorno dopo potreste fiondarvi su wikipedia a guardare la biografia del re). Giorgio VI è stata una figura importante, sicuramente ben più solida e complessa di quella rappresentata in questo film, e vedere Firth (che recita bene, per carità) rinchiuso in una personaggio prima balbuziente che poliedrico, lascia un senso di incompiutezza.
Piacerà all'Academy, perché è il classico film bello in superficie ma che non osa nulla, e l'attore inglese vincerà il suo oscar (ma diamine! Geoffry Rush è più bravo) per esporlo nella teca di casa sua ed ogni tanto, dopo cena, con un bicchiere di whisky nella mano destra e un sigaro in quella sinistra, ammirarlo ed esclamare: "Bh-bh-bh-bhé li ho incu-incu-incu-incu-lati per bene".