VincentVega1 8½ / 10 27/12/2010 15:00:58 » Rispondi La mise en scène di Aronofsky è qualcosa di veramente speciale. Cigno bianco e cigno nero in un balletto mortale, che prende lo stomaco e la testa dello spettatore così come succede alla protagonista.
La lenta discesa nella schizofrenia diventa incessante e scandita dagli stessi tempi perfetti del balletto. Piroette, salti nel vuoto, espressioni del volto diventano sempre più disperati con l'avanzare del film e il tema del doppio viene affrontato in maniera così naturale che diviene difficile distinguere le due Nina, due facce della stessa medaglia. Il Lago dei Cigni è l'atto finale di un film bellissimo, forse un po' troppo manieristico ma non privo di sostanza.
C'è poco del lavoro precedente del regista ("The Wrestler"), solo i risvolti cronenberghiani dell'ossessione della carne, ma la strada intrapresa porta a due soluzioni antitetiche. Come la Deneuve di "Repulsion" o il Polanski de "L'inquilino..." qui Natalie Portman subisce la trasformazione più oscura che però la porterà alla perfezione. Le grida e gli applausi entusiasti della folla saranno poi le stesse che erano state riservate a Randy The Ram dopo il suo salto liberatorio.
Grande stile, personaggi complementari (ottimo anche Cassel) e una sceneggiatura che evita voli pindarici. L'unico volo infatti è quello di Odette, inghiottita dalle acque del lago, ma fiera di aver raggiunto la volta celeste.
VincentVega1 02/03/2011 10:35:54 » Rispondi mio nuovo voto: 7. il commento rimane pressapoco lo stesso, evitando di citare polanski e cronenberg che sono 10 gradini sopra.
ah, e ho letto che alcuni di voi hanno pure citato Lynch, vi venisse la ******lla.
martina74 02/03/2011 11:52:42 » Rispondi non accetto questa dietrologia. hai messo ottoemezzo e ottoemezzo rimane.