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IL CIGNO NERO regia di Darren Aronofsky

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axel90     7½ / 10  30/12/2010 14:31:17 » Rispondi
Imprigionati nei loro personaggi, nati per stupire una folla e diventare così immortali per il pubblico. Aronofski sembra aver quindi trovato questa alchimia funzionante nei suoi film: il protagonista che scopre la propria felicità solo tra la folla, non personificando se stesso ma una figura indistruttibile sul palco quanto fragile e psicologicamente labile nell’intimo. Il Randy Robinson dopotutto era un wrestler che ancora dopo anni di carriera faceva piccoli spettacoli per i fan inossidabili, mentre sembrava completamente rimasto solo al mondo. Anche la Nina di “Black Swan” sembra aver qualche cosa in comune: solitaria, fragile e completamente sfiancata da un allenamento severo e rigido. E così che i personaggi sono intrappolati nei loro “personaggi”, in ciò che loro chiamano perfezione. A parte gli scherzi, Aronofski ora è sempre più la conferma di un cinema che richiama a memoria sensazioni fortissime unite ad una visione sempre più geniale. Siamo noi stessi spettatori della spirale discendente che Nina intraprenderà durante tutto il film, una ragazza scissa tra l’ottenere la perfezione nell’impersonare sia Odette (cingno bianco) e Odine (cigno nero). Un thriller che sfocia in un horror a tratti molto Cronenberghiano , una lenta discesa nella pazzia umana. Brava la Portman, tutto sommato non male neanche la Kunis, invero sempre freddino Cassel. Ottime le musiche di accompagnamento di Mansell. Non sarà il migliore di Aronofski, ma si tratta sempre e comunque di un regista che punta sempre in alto. Fantastico.