martina74 9 / 10 17/02/2011 17:12:57 » Rispondi Dopo aver adorato The wrestler, ribadisco la mia ammirazione per Aronofsky, un regista che riesce a immergere tutto intero lo spettatore in una storia malata e in una psiche sconvolta dalla disciplina e dalla rudezza che la danza, contrariamente a quel che appare, nasconde in sè. Ammetto di essere partita prevenuta da alcuni giudizi negativi e dal sospetto che il regista volesse cullarsi sugli allori della splendida storia portata sullo schermo da Rourke, ma mi sono ricreduta e sono rimasta completamente avvinta dalla magnifica intreprerazione di Nathalie Portman, meravigliosa in versione originale, perfetta davvero nel ruolo "normale" di una nascente étoile con tutto ciò che ne consegue, ossia rivalità, difficoltà, invidie, ostacoli; che in questo caso si aggiungono alla nevrosi, all'autolesionismo e alle incontrollabili ossessioni di una personalità disturbata. Fisico d'acciaio e anima fragile si fondono in un connubio perfetto, in cui i comprimari fanno solo da "coro" che si ritrova investito di azioni al limite dell'irrealtà per raccontare una fiaba nera e mortifera, davvero sconvolgente. L'oscar sarebbe il minimo indispensabile per la protagonista, e anche per il regista.
Pasionaria 18/02/2011 19:30:49 » Rispondi Non ero intenzionata ad andarlo a vedere al cinema, ma dopo avere letto il tuo commento e sapendo che i nostri gusti cinematografici spesso si sovrappongono quasi quasi...
Avendo poco tempo, dovrò lottare con il Drugo che pare propendere per Il Grinta, che in effetti attira non poco anche me, mi industrierò per vedere entrambi. Pciù Marti!
martina74 19/02/2011 11:57:46 » Rispondi Te lo stra-consiglio Rita! Non mancarlo... :)