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IL CIGNO NERO regia di Darren Aronofsky

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Lore.84     8 / 10  07/03/2011 21:16:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'intensità del cinema di Aronofsky si era già potuta apprezzare con The Wrestler ma ancor prima con l'incredibile Requiem for a Dream, forse anche per questo mi ero affezionato a Black Swan già prima di vederlo, aspettandomi il massimo!

Il cigno nero è un film spaventosamente profondo, dove nessuno può rimanere impassibile dopo la sua visione, ma purtroppo con dei pro e dei contro.

La prima parte è a dir poco immensa, se non sfiora il capolavoro poco ci manca.Mostrandoci la ricerca del lato oscuro di una ballerina fragile e ossessionata dalla perfezione, colpa anche di una madre affettuosa ma frustrata dal suo passato.Forse già qui questo rapporto madre-figlia molto sottolineato, doveva essere più incisivo, doveva dare qualcosa in più (vedi Requiem), poichè a mio avviso stava funzionando benissimo, anche se cmq già cosi è di forte impatto.

Il film prosegue su ritmi inquietanti e atmosfere torbide, riuscendo improvvisamente a colpire più volte lo spettatore allo stomaco, sempre in modo sottile.
La regia dà lezioni di cinema, la macchina da presa sempre rapida e nervosa segue in modo opprimente il personaggio, alla Murnau, che ne scruta ogni angoscia e cedimento psicofisico, con dei momenti e delle scene eccezionali.

Ma venendo subito al sodo, quello che farà storcere il naso a qualcuno, me compreso, è che piano piano il film sembra sconfinare in eccessive sequenze horror, applicate in modo meno sottili, con dei richiami anche al cinema Cronenberghiano poco riuscito, visto che Aronofsky non è Cronemberg, è Aronofsky! Senza fare paragoni.
Il tutto forse ampiamente nascosto dalla prova da oscar della Portman, che riesce sempre a riequilibrare ogni eccesso.

A mio avviso Aronofsky "sbaglia" perchè forza la mano più del dovuto, volendo superare anche se stesso.Ma a volte non serve rischiare quando si possiede già un grande talento!
Alla fine dei conti il cigno nero, una volta usciti dalla sala, lascia un senso di incompiuto ma nello stesso tempo una grande nostalgia di volerlo rivedere il prima possibile...