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IL CIGNO NERO regia di Darren Aronofsky

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outsider     7 / 10  03/07/2011 13:45:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho voluto vedere questo "cigno nero", pellicola, ahimè, forse troppo discussa e "dibattuta" come forse troppo valida rispetto alla sua realtà.
Premesso che basterebbe accettare come perfetto il commento del bravissimo Joker qui sotto, che quoto in pieno, come potrei fare diversamente, Lui ha il pregio descrizione dell'opera in col perfetto tocco da maestro, prescindendo dal gusto o dal parere soggettivo;
ancora premettendo che non mi piace Cassel, ma questo è un fatto che lascio volutamente fuori dal giudizio,
ho ritenuto questa pur valida pellicola come troppo lenta. Particolarmente durante i primi 50 minuti la pesantezza è più che avvertibile.
Inoltre, specialmente nei primi 20 minuti, le inquadrature che "noi esperti e cultori" di film dark ( mai termine fu più esatto, grande Joker) chiamiamo " a campo stretto" ( chi vi parla negli anni '80 si nutriva di pane e cinema, fra avventure di visioni gotiche nei teatri muniti di buoni impianti Dolby, apprezzando le original sound tracks in vinile...ma il 5.1 era ancora lontano...)
dicevo, quelle inquadrature stancano la vista.
Il regista ne abusa. Argento le utilizzava sapientemente a contrasto creare, onde perseguire l'effetto, la reazione spontanea dello spettatore, la rappresentazione di un qualcosa di oscuo, di terribile o semplicemente di un senso di smarrimento della protagonista o altro.
Qui il focus è ristretto, soffocante, inutilmente claustrofobico.
Intento di rappresentire la sensazione della già bravissima Portman?
Inutile in quel modo, a mio avviso.
I colori reali, danza, opera e fondotinta le senti vicine.
Così, pochi sanno che si parla di quello che accade alle protagoniste dei balletti, quando arrivano in dirittura finale, ad interiorizzar ci si ammala. E' un fatto di cultura, da me qui disvelato, ma evidentemente noto al regista che vilo smarrimento di cui, ripeto, si parla nel mondo dell'ars danza.
La protagonista ha poco di sexy, alla fine, ma questo è voluto.
A poco serve l'amica. Quello che di erotico ritroviamo è funzionale al lato psicologico e va bene. Irritante a tratti Cassel, con quelle borse sotto gli occhi e quel viso da ex discoletto.
Il film frana ancora nel lato tecnico stilistico. Mi spiego. Il coreografo e il deus ex machina Cassel stessa persona? Avrei affiancato, come nella realtà, a Cassel una coreografa, l'avrei immaginata una sapiente donna in età avanzata, che avrebbe rivelato dai suoi tratti una bellezza appassita ma vivida dagli occhi, che con sguardo acuto e capace e mano rugosa avrebbe direzionato, incentivato, sottinteso anche per lo spettatore qualcosa di orribile, come orribili sono state rappresentate le sensazioni della bellissima e qui quasi "profanata" Wynona Rider.
E poi si frana nella musica ( Dario e i Goblin vomiterebbero!!!), nell'audio insufficiente, nella mancanza di rappresentazioni con inquadrature a campo stretto dove sarebbero state utili.
Manca qualche scena esterna, ma questa è poca cosa. Comunque il film non dura poco.
Il lato psicologico nemmeno troppo chiarificato, non lo si fa volutamente in favore di un rincorso tentativo di rappresentarlo con l'espediente dell'allucinogeno, e del farsesco.
Madre della Portman eccessivamente improbabile, poi.
E il finale...ma ragazzi, siamo all'opera? Inoltre tecnicamente ed anatomicamente impossibile.

Eppure, in toto, il 7 è raggiunto. Sarà la novità? Ci si alza tra le piume bianche e nere con la voglia che il nostro regista dal nome strano cresca...ma in fretta.

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Non offenderti ma...
"Qui il focus è ristretto, soffocante, inutilmente claustrofobico"

Come il tuo commento...OMG...parla come mangi o meglio..spero che tu non parli come scrivi..

Che balotes...sii più succinto,meno tedioso,noioso,logorroico..
Le cose più belle sono quelle più semplici..ricercare un linguaggio esasperatamente forbito fà perdere interesse..poche parole,dritte e ben acuminate nella direzione del cuore..

Punto!!!

outsider  19/07/2011 20:34:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
sono d'accordo con te.
mi impegnerò per questo.
tuttavia, ad onor di cronaca, un focus ristretto ( mi riferivo alle inquadrature) che rende il tutto soffocante (per lo spettatore) ed inutilmente claustrofobico ( inutilmente per lo sviluppo di siffatto film, certamente se lo si guarda da un'altra angolazione rispetto all'evidente, diversa visione del regista)
rendeva l'idea del mio pensiero (libero) della mia impressione ( spontanea) e recava al lettore il mio parere ( condivisibile o meno).
Te capì? Punto interrogativo
simpaticamente.
outsider