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IL CIGNO NERO regia di Darren Aronofsky

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isaber     10 / 10  17/08/2011 14:42:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi sento di dare il massimo all'ultimo lavoro di Aronofsky, che per me si conferma come uno dei migliori e più interessanti registi contemporanei. La sua predilezione per le sofferenze della mente e del corpo, presente in tutti i suoi precedenti lavori a partire da Pi Greco, Requiem for a dream e The wrestler (escludo lo sfortunato The Fountain) qui è portata all'estremo e questo film pare davvero una somma dei precedenti.
Da una parte abbiamo la bellezza della perfezione, una bellezza che dev'essere pura, incontaminata, costruita con il sacrificio (il corpo della ballerina è un corpo martoriato, dagli estenuanti esercizi per perfezionare lo stile, dalla rinuncia al cibo e ai piaceri della carne) e dall'ossessione per il controllo. Il cigno bianco. Dall'altra parte abbiamo la bellezza della sensualità, una bellezza più cruda, passionale, sporca, viscerale, la bellezza della ballerina che si fa muovere dalla passione e che seduce. Il cigno nero. Nina è chiamata a interpretare entrambi i ruoli: già perfetta come cigno bianco deve lottare per torvare in sé il cigno nero, il che per lei significa stravolgere il suo modo di vivere e di pensare. Le cose si complicano oltretutto quando il cigno nero viene incarnato dalla ballerina Lily, che inconsapevolmente scatena in Nina una folle ossessione. Non si può dire altro di questo film senza rovinare la sorpresa. Va gustato ogni piccolo cedimento, ogni crepa nella personalità della ragazza. Solo un appunto: è stato detto che gli effetti speciali verso il finale sono eccessivi e ridicoli... io penso invece che rispecchino molto bene i cambiamenti nella mente della ragazza, la sua trasformazione che deve passare dolorosamente dalla carne. Un film sconvolgente e meraviglioso.