caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

IL CIGNO NERO regia di Darren Aronofsky

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Jolly Roger     8½ / 10  17/04/2016 22:56:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
-------SPOILEROSO-----

Gran film, che ha il suo punto di forza nella splendida interpretazione della Portman – per usare un termine che ha abbastanza significato nel contesto del film, direi "interpretazione perfetta".
Il Cigno Nero è una rappresentazione drammatica e molto credibile di quello che è, verosimilmente, il mondo della danza classica (o dello spettacolo in generale) quando è ad alti livelli: il desiderio di emergere, le difficoltà, il duro sacrificio, le profonde rivalità all'interno dello stesso gruppo.
Il Cigno Nero è però molto di più: è l'analisi perfetta di un rapporto complicato tra una madre irrealizzata, che riflette la propria insoddisfazione e le proprie frustrazioni per una carriera interrotta sulla propria figlia, sulla quale viene riversata, come un macigno, un'aspettativa maniacale di rivalsa.
Il Cigno Nero è la storia di una personalità mono-maniaca: la protagonista Nina non è una persona stabile né serena, ma ha dentro di sé questo anelito, innestato fin dalla nascita, verso la perfezione. Nina è estremamente fragile ed estremamente forte nello stesso tempo. Fragile, perché nella vita reale è come un fiore che combatte contro la tempesta, è immatura e confusa, sia a livello di relazioni con gli altri sia a livello sessuale. Nello stesso tempo, però, ha dentro di sé una determinazione fortissima, un desiderio di vincere e una mania di perfezionismo che la rendono indistruttibile.
Sbaglia chi ritiene che la sua instabilità dipende dall'amore verso l'istruttore, così come sbaglia chi pensa che dipenda dalla sua latente omosessualità. Anzi, Nina è come se fosse senza sesso e senza amore, nel senso che persino la sua sfera emotiva e sessuale sono condizionate dal suo desiderio di essere la regina della danza, il Cigno perfetto. Per questo motivo tutte le relazioni che instaura vengono da lei sublimate, spremute per coglierne il succo che le consentirà di raggiungere la perfezione. Tutto ruota intorno a quella singola mania, l'interpretazione perfetta: il rapporto con il maestro è la valvola di sfogo per provare l'amore più intenso, la stessa emozione provata dal Cigno Bianco.
La rivalità con Lily, da normale rivalità fra ballerine, è vissuta da Nina in modo esasperato e distorto, con un odio quasi schizofrenico, ma anche con una malcelata voglia di apprendere dalla nemica ciò che a lei manca, ovvero la sensualità e la libertà. La scena dell'amore lesbico rappresenta il desiderio recondito di Nina, di innamorarsi (ed appropriarsi) della parte più oscura e lasciva di sé stessa, per aprire la strada, dentro di sé, al Cigno Nero.
Addirittura la scena di sesso tra la rivale Lily e il maestro pare più un'allucinazione di Nina piuttosto che una scena realmente accaduta sotto i suoi occhi, come se la sua stessa mente le offrisse i pretesti per provare il dolore del tradimento e la disperazione dell'amore infranto, per preparare la strada al suicidio di sé stessa.
Insomma, la realtà e le allucinazioni vengono fatte ruotare da Nina in un senso unico, che ha come scopo la sublimazione della propria vita al fine di raggiungere la perfezione dell'opera rappresentata. Per essere Il Cigno.