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THE TOWN regia di Ben Affleck

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kafka62     7 / 10  10/02/2018 19:22:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Che Ben Affleck fosse un ottimo regista lo si era già potuto constatare con il sorprendente esordio di Gone baby gone. Anche The town, pur non valendo il suo predecessore, è una pellicola che non delude le aspettative, muovendosi lungo le collaudate strade del genere, sempre a rischio di stereotipi (quanti film di rapine a mano armata abbiamo già visto, e quanti criminali che cercano invano di ritirarsi dal giro o che cercano di redimersi attraverso l'amore di una brava e ignara ragazza?), ma senza che mai, o quasi mai, faccia capolino l'ombra del dejà vu o della citazione cinefilica. Per fortuna The town non ha le ambizioni di un The heat (a cui lo avvicina la lotta da gatto contro topo tra l'FBI e la banda di rapinatori, che pur tenuta sotto costante osservazione, continua a organizzare colpi spettacolari), e neppure di un Carlito's way (analogo è il sofferto amore del protagonista per una ragazza che non appartiene al suo ambiente e il disperato anelito a una vita di riscatto). Ben Affleck vuole solo realizzare un buon thriller, con un ritmo tesissimo (la prima sequenza, quella della rapina in banca con il sequestro dell'ostaggio, mette subito lo spettatore in medias res), un andamento non prevedibile e almeno qualche scena da ricordare (la rapina al portavalori con le maschere da suora, e soprattutto quella in cui Claire, circondata dai poliziotti, riesce ad avvisare Doug del pericolo che correrebbe se venisse a trovarla a casa sua, utilizzando una sorta di linguaggio in codice, che convince definitivamente Doug, che nel frattempo la sta osservando col binocolo, dell'amore della ragazza). Forse avrebbe giovato un maggiore approfondimento dell'ambiente che dà il titolo al film (quel quartiere di Charleston, Boston, in cui il mestiere di rapinare banche si tramanda di padre in figlio), ma, anche senza esibire lo spessore di uno Scorsese, Affleck merita ugualmente un plauso per come è riuscito a realizzare un'opera commerciale (con tanto di lieto fine, con il malloppo dell'ultima rapina lasciato in eredità per realizzare opere in favore della gioventù del degradato quartiere) ed autoriale allo stesso tempo.