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DONNIE DARKO regia di Richard Kelly

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ULTRAVIOLENCE78     8 / 10  31/05/2008 00:36:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Commentare un film del genere non è semplicissimo, soprattutto se ci si sofferma su quello che può esserne il senso intrinseco. Tutte le teorie scientifiche e fantascientifiche ad esso sottese, per quanto astruse e di non immediata fruibilità, ne fanno in ogni caso un’opera fascinosa e accattivante che difficilmente può non incuriosire e catturare lo spettatore. Al di là del teorema sull’universo tangente che collassa su quello primario e su tutti gli effetti correlati a questo fenomeno, mi è sembrata chiara la riflessione che Richard Kelly, prendendo spunto dal testo "La filosofia dei viaggi nel tempo", ha sviluppato sul corso prestabilito del destino di ciascun uomo. La sorte di Donnie consisteva nel fatto che doveva morire in giovane età schiacciato da un motore d’aereo caduto dal cielo sulla sua stanza: il fatto che egli si sia sottratto alla sua morte, per l’effetto di avvenimenti straordinari, è soltanto un’illusione in quanto da quel momento in poi ogni azione sua e di tutti coloro che interagiscono con lui saranno dirette a condurre lo stesso Donnie a quella morte cui era predestinato, così come è emblematicamente rappresentato dalle scie fluide e diafane che si sprigionano dal torace delle persone, muovendole quasi fossero delle marionette inconsapevolmente assoggettate ad una volontà superiore. E a questa estrema conseguenza egli giungerà attraverso una serie di accadimenti eccezionali, nei quali sembra labile e di difficile distinzione la linea di demarcazione tra il piano scientifico e quello religioso. La profezia ricevuta da Donnie riguardava la fine del suo mondo, cioè della sua vita in una sorta di apocalisse personale che, al livello escatologico, gli si è manifestata con tutti i segni canonici: compreso l’anticristo incarnato dal bigotto e fariseo teleimbonitore Cunningham, intento a impartire i suoi ipocriti insegnamenti allo scopo di diffondere il male attraverso un pericoloso proselitismo. Di qui la riflessione sulla minaccia che incombe sull’intera società, caratterizzata da un declino culturale irreversibile (di cui viene mostrato il segno più tangibile nella scena in cui il padre di Donnie fa il tifo per Bush in occasione delle presidenziali dell’88), che sfocerà in quell’apocalisse della civiltà occidentale che è stata l’11 settembre.
“Donnie Darko” è un film senz’altro riuscito, in quanto è costituto da un mix azzeccato di diversi ingedienti (si passa con destrezza dal fantascientifico al metafisico, con qualche incursione nell’horror, fino ad arrivare alla tematica sociale) che lo rendono affascinante per i più piccoli e comunque interessante per chi non è più un adolescente. E ad ogni buon conto, piaccia o non piaccia, non si può non riconoscerne l’originalità.