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DONNIE DARKO regia di Richard Kelly

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Angel Heart     7½ / 10  16/04/2014 18:42:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'alienazione adolescienziale in un film molto cupo e piuttosto inquietante che per trovare un senso/interpretazione concreti agli occhi dello spettatore necessita di più di una visione. In quanto alla realtà deprimente e repressiva dei giovani e dell'ambiente che li circonda il regista Kelly, decisamente ambizioso, ha saputo toccare le corde giuste tra l'altro in maniera anche abbastanza alternativa; quanto al resto, storia in generale e stile, come detto si tratta di un film interessante ma molto criptico che difficilmente si potrà comprendere ad una prima visione (dove ovviamente c'è sempre qualche dettaglio che ci sfugge) e lo stile registico, dal fascino comunque indubbio (sembra un mix tra il Kubrick di "Shining" e il Lynch di "Velluto Blu") a fini di chiarezza e semplicità di certo non aiuta.
Questo per me è già più che sufficiente per non star lì a scomodare la parola capolavoro; è un'opera di certo originale, coinvolgente ed interessante, senza ombra di dubbio (complice anche l'ottima recitazione degli attori) ma per quanto mi riguarda un film che per capirlo bisogna andare in giro a leggere un riassunto logico della storyline più le varie interpretazioni date da questo e quell'appassionato perde già in partenza; anche perchè lo stile grandioso ma anche compiaciuto del regista non fa altro che complicare le cose apposta e più del dovuto tra l'altro aggiungendo anche passaggi o personaggi fondamentalmente inutili (come la brava Barrymore che nella storia non ha nessuna caratterizzazione ne tantomeno valenza).
Poi, se proprio voglio fare il pignolo... per quale motivo ambientarlo negli anni 80, appunto per complicarsi la vita? Perchè oltre ad essere una cosa che non fa assolutamente la differenza (ambientarlo nell'anno di realizzazione sarebbe stato esattamente lo stesso) bisogna saper poi ricreare bene quegli anni, cosa che "Donnie Darko" non riesce assolutamente a fare (perchè di anni 80 qui non c'è proprio niente).
L'unica spiegazione che mi viene in mente è che il regista, probabile amante della musica di quella decade, abbia colto la palla al balzo per buttare dentro qualche brano di proprio gradimento dei Duran Duran e dei Tears for Fears (a proposito, ho adorato l'uso di "Head Over Wheels" nel piano sequenza di introduzione nella scuola, che tra l'altro riecheggia pure le dinamiche del video originale).
In quanto alla cover di Gary Jules di "Mad World" dei TFF... non sto nemmeno ad elencare le volte che mi son ritrovato a difendere i TFF dai fan bimbiminchìa del riarrangiamento di Jules che a loro volta amano la canzone solo perchè è di "Donnie Darko", un film che il più delle volte nemmeno loro hanno capito; che vi piaccia la versione di Jules è un conto, ma non venitemi a dire che questa è anche più bella di quella dei TFF quando, musica a parte, il testo appartiene di fatto a Roland Orzabal e Curt Smith.

Detto questo, confermo comunque che "Donnie Darko" sia una bella pellicola, più unica che rara, affascinante e malinconica, a suo modo anche geniale, ma pure pretenziosa e troppo intricata al punto che definirla "capolavoro" è davvero un'esagerazione.

Colgo l'occasione per mandare un salutino al grande Patrick Swayze che, povero, ci ha lasciati troppo presto. RIP.