metathron 5½ / 10 31/12/2010 13:12:19 » Rispondi Partiamo subito con la cosa migliore e la cosa peggiore.
La colonna sonora, un capolavoro di elettronica sinfonica. I Daft Punk erano andati in vacanza? Li davo per estinti. Invece molto bravi: la canzone preferita: Derezzed traccia 13. Outlands e Adagio For Tron notevoli. In generale molti colpi di basso, come le trombe dell'apocalisse, ricordano la colonna sonora di inception. Una congiunzione immagine-colonna sonora veramente riuscita.
Il 3D invece è un'offesa alla dignità dell'homus cinematograficus. Il film è ibrido. 2D per le scene nel mondo reale, e 3D per il mondo tecnologico. Il mondo virtuale è molto scuro, dark, e il 3D se c'era io non me ne sono accorto. Molto fragile. A volte fastidioso e con troppo effetto mosso. Il film potrebbe essere molto più godibile in 2D.
Quando ero giovane, ancora prima delle tempeste ormonali che ti sconvolgono l'adolescenza, in una sala deserta io e un mio amico poco più che bambini, ci siamo visti Tron 3 volte di fila, semplicemente restando seduti a proiezione continua, uno dopo l'altro. La scena che ricordo di più: il laser che smaterializza il nostro eroe e lo digitalizza punto per punto. Non l'ho più rivisto ma ne conservo un bel ricordo. Era un film sulla gioia e l'innocenza dell'inizio dell'era digitale-informatica, anni '80. Aveva in sé tutta la forza e l'abbozzo della giovinezza. Anche della mia :-)
Questo Tron invece diventa un'eredità (LEGACY) molto stratificata e pesante. E tra l'altro Tron non gioca praticamente nessun ruolo. Per cui il film si poteva intitolare Flynn.
Non ho molta voglia di entrare in un'analisi serrata perché i temi trattati sono abbastanza abusati e per nulla approfonditi: il figlio che si credeva orfano che cerca il padre perduto, il padre intrappolato nel mondo digitale che aveva creato, prigioniero del proprio doppio-alterego ossessionato dall'inseguimento della perfezione, l'incontro padre-figlio, la lotta per la liberazione, il sacrificio finale del padre che si reintegra col proprio doppio, lo riassimila e resetta l'intero mondo. Il figlio che torna al mondo e si ritrova pure una ragazza stradio*, pronto a diventare grande e prendere le redini della società paterna.
La sequenza di azione iniziale, con la corsa in moto ricorda molto l'inizio dell'ultimo Star Trek. E anche Flynn giovane ricorda nel fare il giovane capitano Kirk.
Le ambientazioni sono di tenebra. Paesaggi oscuri. Bellissimi interni, bellissimi costumi. Tutto molto grafico, concettuale, minimale, zen. Belli i veicoli. Carina la lotta coi dischi, bello l'inseguimento con le moto digitali, molto spettacolare l'inseguimento finale con gli "star fighter".
La narrazione , per essere un film americano, denota una certa anomalia: non è serrato. Si adagia spesso in sequenze contemplative con dialoghi copiati da qualche libro zen. La teoria dell'inazione superiore all'azione. Perché la lotta rafforza il doppio del padre. Il mistero della comparsa delle Iso come creazioni spontanee di libertà e innocenza. Ampie visuali estetiche sugli spazi esterni e interni. Ha una che del manga giapponese, nella parte contemplativa, estetica. E anche nell'assoluta inconsistenza dell'impianto teorico. Niente di speculativo-filosofico alla matrix, o super strutturato come inception. Sprazzi schizzi visioni.
Il tono di fondo è pesante. Come se passati 27 anni dal primo episodio, abbandonata la spensieratezza tecnica degli anno '80, si fosse alla disillusione della vecchiaia (il padre) e ad una percezione della tecnica-elettronica-informatica come rete che imprigiona invece che liberare. La rivoluzione elettronica come un'illusione di libertà che genera una nuova tirannia.
Mi è difficile dare un giudizio a questo film. Pur non convincendomi del tutto e non avendomi particolarmente emozionato, mi tornano in mente spesso alcune scene. Come degli abozzi degli spunti. Sono restato molto deluso, quasi offeso, dal 3D. Forse in 2D rende meglio.
La sensazione comunque è che si sia preferita l'esecuzione tecnica allo sviluppo dei contenuti. Focalizzando l'attenzione sulla resa estetica, molto curata, ma tralasciando lo sviluppo delle psicologie e anche della trama.
Non andrò a rivederlo. Un po' noioso. Credo alla fine mi abbiano preso solo un paio di scene. Stagnante. Non un capolavoro. Ti lascia una sensazione di vuoto e tristezza. Un film con molte pretese, disattese.