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QUALUNQUEMENTE regia di Giulio Manfredonia

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6½ / 10  16/05/2011 17:27:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A differenza di altri personaggi televisivi di grande successo Cetto La Qualunque non fallisce miseramente sul grande schermo.I tormentoni del personaggio sono ben utilizzati e anche se a volte si persiste su sfumature eccessivamente caricaturali la pellicola non dā la sensazione di essere solo un lungo sketch reiterato all'infinito.
La trama č costruita su idee brillanti innescate dalla cafonaggine scaturita dalla fervida mente di Antonio Albanese,perfetto nel dare trascinante verve ad un personaggio estremo,specchio di una classe politica incivile ed ignorante,attaccata solo al proprio cadreghino e irrispettosa del popolo che č chiamata a rappresentare.L'inadeguatezza e la volgaritā del personaggio risaltano dalla conduzione della sua aggressiva campagna elettorale e in un vivere quotidiano privo di qualsiasi moralitā.
Albanese con furbizia restituisce uno spaccato italico solo in apparenza innocuo,mimetizzato tramite una proiezione surreale e ultrakitsch diventa mezzo ingegnoso per un attacco a buona parte dell'attuale classe politica,arrogante e qualunquista,ineguagliabile nel portare allo sfacelo un paese di elettori lobotomizzati.
Le farneticanti affermazioni di Cetto sono motore della pellicola ,la sua ingombrante presenza da one man show finisce con l'oscurare un cast di richiamo tra cui si segnalano l'irriconoscibile Lorenza Indovina,Luigi Maria Burruano, di nuovo in sella dopo gli spiacevoli fatti di cui si č reso protagonista e un Sergio Rubini spassosissimo.
Niente di straordinario, ma un elogio Albanese lo merita per aver dato seguito al suo personaggio anche al di fuori delle striminzite tempistiche televisive e per riuscire a farci ridere,e soprattutto riflettere,sulle nostre disgrazie.