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VENERE NERA regia di Abdellatif Kechiche

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     8½ / 10  16/06/2011 01:22:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Troppo "avanti" per vincere Venezia, o troppo scomodo per concorrere a un positivo giudizio unanime? Kechiche è un regista che non teme la logorrea (pensiamo a quanto SAREBBE STATO stupendo "Cous cous" con trenta minuti di dialoghi in meno!) e affronta un tema che indispone, alla luce di eventi anche recenti, più per il ritratto degenere della storia occidentale che per le reali intenzioni della vicenda.
Come osa, costui, mettere a nudo il vizio degenere di quel mondo che è parte integrante della nostra storia? Qui ci sono eccessi e deviazioni che non risparmiano nulla allo spettatore, che molti troveranno gratuìti - come un Freaks o un Elephant man diretto da Pier Paolo Pasolini - ma nel contesto generale del film assolutamente necessari.
La storia (vera) della Venere Ottentotta, splendidamente interpretata da Yahima Torres, mette vividamente in luce lo schema schiavista di un mondo illuminato soltanto dallo squallore della scienza (i temi di Ragazzo selvaggio di Truffaut sono al confronto semplicistici e moderati), della borghesia, di quel mondo che pretende blandamente di assumere il potere razziale della conoscenza umana.
Un film letteralmente incredibile, da non perdere, anche se vi costerà - come dice ironicamente lo stesso kechiche - una contrazione fisiologica di troppo ("non mi preoccupo dei problemi di vescica dei miei spettatori, io mi dimentico dei miei bisogni quando guardo un bel film").