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GORBACIOF regia di Stefano Incerti

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JOKER1926     6 / 10  19/09/2012 02:47:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A far da scena al film di Stefano Incerti, "Gorbaciof", è la città di Napoli. A dettare i tempi delle scene nella metropoli italiana Toni Servillo nei panni di un contabile del carcere.
La regia con "Gorbaciof" vuole illustrare in modo silenzioso situazioni misere e scarne che abbracciano più persone; la prima, in questo pazzoide giro, un uomo amante del gioco (poker, scommesse, bingo) attratto da una bella orientale, questa ultima figlia di un padre giocatore.
I rami della discussione, della tematica "Gorbaciof" appaiono fin da subito scanditi, lineari.

E' proprio il silenzio insomma ad enfatizzare tutte le basse situazioni. Servillo in questo film è una persona che si esprime attraverso gli occhi, le parole appaiono quanto mai inutili, superflue.
Tanti i vuoti di silenzio, a fine visione, per lo spettatore sarà pure difficile "ricordare" tutte le battute del protagonista, in effetti, sono pochissime.
Quella del 2010 è una pellicola girata in modo dignitoso fra amarezze e speranze.
Non si nota nessun intreccio brillante di storia ma, nel complesso, il film riesce nel suo intento, ovvero quello di farsi apprezzare. "Gorbaciof" in sé non ha assolutamente nulla di esclusivo ma si fa vedere e regala un altro spaccato, l'ennesimo, di una città spesse volte difficile.
Le note stonate invece per la regia si riscontrano un po' nel finale troppo "telefonato" e per i soliti cliché rei, oltretutto, di dettare dinamiche finali amare e prevedibili.
Si poteva lavorare meglio, insomma il soggetto del giocatore merita attenzione, il contesto scenico doveva offrire più robustezza, più varietà e meno metodicità; invece la regia si limita ad illustrarlo, esclusivamente in modo negativo, con dialoghi volgarissimi ("m vò fa nu buc chin?") e con i soliti tamarri e guappi ad effetto.