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REQUIEM FOR A DREAM regia di Darren Aronofsky

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pier(pa)     6 / 10  29/05/2009 11:50:15 » Rispondi
Che dire di un'ottima prova tecnica, di una regia che tenta il possibile per comunicare (spesso riuscendoci) quell'ansia da prestazione della società di massa.
Il buon Aronofsky costruisce un film sulla presenzialità della sua regia, talvolta su un frenetico e scostante sussegguirsi di immagini, talaltra su un generale rallentamento. Droga e teledipendenza (c'è qualche differenza?) sono talmente uniti da far sconfinare la seconda nella prima, e in tutti i sensi. Gli stessi sogni che generano finiscono per essere distrutti...e per distruggere.

Non riesco, tuttavia, a vedere quello spunto geniale che tanto porta a declamare questo film come un capolavoro. La forza della pellicola è, in fondo, il suo stesso limite. Ad una struttura tecnico-narrativa perfetta, ideale che annega lo spettatore nella stessa forza delle immagini "vissuta" dai protagonisti, si accompagna una storia in fin dei conti poco coinvolgente, e l'ansia del "tutto già scritto" è più una noia in realtà.
Insomma se spesso parliamo di furbate commerciali, che cercano la lacrima o la commozione ad ogni costo, qui Aronofsky pecca del contrario cercando, secondo me, una trama sociale un pò scontata, buona per ogni normale radical-chic. Che la tv abbia reso dipendenti milioni di persone, alterandone la percezione della realtà, colmandone la solitudine, distorcendone ogni capacità critica è piuttosto ovvio, per Aronofsky e per noi, ma forse non è proprio così. E forse questo limite concettuale è il limite della pellicola.