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REQUIEM FOR A DREAM regia di Darren Aronofsky

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Ciumi     7 / 10  02/01/2010 19:12:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ricordo lo sguardo di Antoine dei "400 colpi" che s'arresta contro l'infinita fissità del mare. Nel film di Truffaut l'immagine finale si dissolveva in quello stallo illimitato, il ragazzo immobile che si volta verso di noi; il manto esteso del mare davanti, l'impossibilità per lui di ritornare indietro.
In "Requiem for dream" Harry, il protagonista, nel sogno guarda avanti a sé lo stesso mare, lo stesso vuoto, ma non si volta, fa un passo indietro e precipita nell'abisso.

Questa scena è in realtà verso la fine del film, ma quell'abisso è una voragine già aperta e destinata ad allargarsi fin dalle prime sequenze. Più simile forse a un turbine febbrile, di quelli che inghiottono per sempre; Harry come la madre, l'amico, la fidanzata.
Droga, pazzia, perversione, dipendenza, degradazione mentale, cui si accompagnerà quella fisica.

Pellicola interessante, non tanto per i temi affrontati, ma per lo stile viscerale e conturbato della narrazione, peccato però esso appaia, a mio avviso, un po' troppo compiaciuto.