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REQUIEM FOR A DREAM regia di Darren Aronofsky

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Leonard Shelby     8 / 10  04/11/2010 00:26:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dopo aver esordito con l'originale e ossessionato Pi Greco-Il Teorema Del Delirio, Aronofsky abbandona i deliri matematici per trattare un tema più all'ordine del giorno come quello delle dipendenze.
Lo fa dipingendo un ritratto angosciante, desolato e senza speranza, dove l'uomo compie un irrefrenabile percorso verso l'autodistruzione.
La divisione in stagioni serve a descrivere l'ascesa, la caduta e il definitivo fallimento di 4 individui alle prese con dipendenze di ogni tipo.
Le droghe sono il lasciapassare per l'inferno, non fa differenza se si presentino come dosi da iniettarsi, pasticche da mandare giù, show televisivi trash.
Una totale distruzione dell'american dream, dove i sogni a cui i protagonisti aspirano si rivelano utopie e le droghe risultano essere prima l'unico sostegno a cui aggrapparsi, poi la causa del crollo morale, fisico, mentale (a seconda dei casi).

Complice un finale per il quale devastante è l'aggettivo più adatto, Requiem For A Dream ti rimane appiccicato e non si schioda più.
Uno di quei film che segnano, un vero e proprio cazzotto in faccia.
Aronofsky non sbaglia nulla, dal montaggio alla distruttiva colonna sonora, dalla scelta del cast a quella di velocizzare freneticamente i momenti in cui i tossici si fanno.

Ellen Burstyn è superba nell'interpretazione della madre, vedova, che sogna di tornare a vivere apparendo nel suo show preferito.
Meritano una citazione anche Leto e la Connelly(bravissimi) e anche il sorprendente Wayans, attore che mai avrei ritenuto credibile in un film del genere.
A costo di sembrare bacchettone ed eccessivamente stereotipato, questo film di Aronofsky lancia comunque un messaggio forte e rimane impresso per la sua violenta resa emotiva consacrando il regista come uno dei migliori talenti in circolazione.