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REQUIEM FOR A DREAM regia di Darren Aronofsky

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Angel Heart     6½ / 10  08/01/2012 00:25:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Raramente mi trovo d'accordo con qualcuno sia su voto che su commento. Ma in questo caso, credo che il buon KOMMANDOARDITI abbia già detto tutto quello che c'era da dire. Mi risulta davvero difficile aggiungere altro, visto che il mio pensiero combacia perfettamente con il suo.
Ma mi sembra anche troppo facile attaccarmi al suo commento senza metterci niente di mio. Perciò, mi sforzerò di trovare due paroline da dire.

Di film sulla droga, a mio parere, ne sono stati fatti di molto più belli, sporchi, scioccanti e taglienti ("Panico a Needle Park" o "Ritorno dal Nulla", giusto per citarne alcuni). Questo, a mio parere, non ha nulla in più rispetto a quelle pellicole, niente che lo distingua particolarmente se non uno stile registico singolare (affascinante all'inizio, ripetitivo ed irritante subito dopo, mi riferisco soprattutto alle pesanti sequenze che si susseguono ogni volta che qualcuno si spara una droga nell'organismo) e il fatto che, a fine pellicola, ti rimane addosso una depressione che farebbe impallidire anche un'aspirante suicida.

Ma per il resto, si tratta di intrecci autodistruttivi con i soliti luoghi comuni già triti e ritriti (episodio della Burstyn a parte... quello è proprio un colpo al cuore, specie nel suo epilogo), poco convincenti (tanto quanto i suoi protagonisti, troppo candidi e tirati a lucido per essere credibili, specie il modello emo-looking Leto), approssimativi (tutto succede molto in fretta, non si ha il tempo di soffermarsi su nulla) e racchiusi in una confezione talmente cool e modaiola da togliere quel fascino da cinema-verità che ogni film sulla droga dovrebbe avere (una fotografia lercia e squallida in primis).
Perciò, alla fin fine, con questo film risulta molto difficile rimanere sorpresi. Per carità, molte sequenze colpiscono e lasciano il segno (d'altronde non stiamo parlando di caramelle e zuccherofilato...). E' solo che, come già detto, "Requiem for a Dream" non ha niente di nuovo da offrire sul tema, se non per l'appunto il solito messaggio antidroga e una gran voglia di tagliarsi le vene.

Bellino, ma sopravvalutato.