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REQUIEM FOR A DREAM regia di Darren Aronofsky

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fiesta     6½ / 10  17/12/2013 11:27:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un moderno Salo' solo completamente spogliato di quella poesia cruda che ha reso il film di Pasolini un'opera d'arte. L'assenza quindi di poesia lascia questo film in un limbo sospeso tra moralismo e realismo, entrambi dunque concetti assolutamente soggettivabili. Certo ti trasporta , ma le utilizza proprio tutte per trasportarti in questo dirupo fintissimo. Aronofsky crede che puo' prenderci in giro modificando (solo apparentemente) cio' che e' il concetto tipico del cinema americano (o almeno cio' che largamente e'), ossia il cinema inteso come sogno,finzione totale, dove lo spettatore deve scivolare in questa catalessi temporanea, in incubo. Dunque la realta' continua ad essere argomento altro da quello che e' il cinema. Per non parlare poi della narrazione dove tutto ma proprio tutto ha un costrutto semiologico,io oserei dire quasi matematico, alle spalle (a partire dai due split-screen dove da una parte ci anticipa la separazione della coppia eroinomane e dall'altra cibo-Sara). So bene che questa e' la prassi ma in questo caso ci tengo a sottolinearlo perche' questo viene spacciato per cinema d'autore, io credo che sia puro intrattenimento, solo che vengono somministrate pillole diverse ossia quelle che creano angoscia e sconforto piuttosto che quelle che creano allegria o estasi o felicita'. In definitiva mostrare di conoscere tecniche poco utilizzate (non possiamo parlare qua di avanguardia manco un po': utilizzo di lenti, inquadrature iperrealistiche, montaggio discontinuo, sono tecniche largamente utilizzate ma non tutte insieme magari) per puro sfoggio credo sia il grande limite del film. Non possiamo parlare di esercizio di stile perche' non c'e' un unico stile, al massimo possiamo parlare di esposizione di stili...sei e mezzo perche' mi ha messo un tale sconforto che mi ha fatto piangere, ovviamente questo e' un suo limite dal punto di vista prettamente critico, ma non piangevo da anni e ne avevo proprio bisogno.