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REQUIEM FOR A DREAM regia di Darren Aronofsky

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eruyomè     5 / 10  07/05/2015 17:28:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi aspettavo molto di meglio, data l'aura di capolavoro che lo circonda.

Sinceramente l'ho trovato banale ed esasperato, squallido ma non in un modo riuscito, né sincero. Troppi arzigogoli estetizzanti, alla lunga - e a sproposito - stufano pure, e parecchio.

Ci sono scene riuscite, certo, ma sono talmente caricate che bisognerebbe essere una pietra per non provare qualcosa.
Ecco, per me è troppo "facilone" in questo senso, riuscire ad essere d'impatto in modo più sobrio, quello sì che sarebbe stato difficile.

I personaggi comunque sono pochissimo approfonditi, l'unico abbastanza riuscito è la madre, ma il merito forse va per la maggior parte all'attrice, davvero brava, che alla scrittura in sè, che è dappertutto piuttosto sciatta e superficiale.
hghgg  07/05/2015 20:26:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A me è piaciuto comunque va bene però occhio a questo punto: " Troppi arzigogoli estetizzanti, alla lunga - e a sproposito - stufano pure" Arofonsky è così, un segòmane epocale, piaccia o non piaccia da lui te lo devi aspettare, sempre. Tranne ne "Il teorema del delirio" il suo esordio. Arzigogolato perché sinceramente sperimentale e particolare.
eruyomè  08/05/2015 14:19:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
In realtà l'estetismo fine a sè stesso mi può anche piacere, è che proprio in questo specifico caso l'ho trovato eccessivo, ridondante, gratuito. Insomma davvero troppo autocompiaciuto, qualcosa di meno avrebbe solo che giovato, penso.
ferzbox  30/05/2015 15:47:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
...ma non sarebbe stato più lui......l'autocompiacimento è presente quando non c'è altro...e non è questo il caso; "Requim for a dream" giocava proprio sull'esasperazione; i problemi di una persona,nella vita reale,non si percepiscono mai quanto li percepisce la persona stessa....questa forma di esasperazione serviva proprio per cercare di comunicare allo spettatore cosa provavano davvero quei personaggi......Aronofsky è fatto così....