Dick 9 / 10 15/11/2007 20:07:01 » Rispondi Kurosawa affronta mirabilmente in questo film i temi del sopravvivere e quello del vivere, tramettendo che se nessuno non fa veramente niente, allora è già morto. Ed infatti il protagonista fa in pochi mese più di quanto abbia fatto in 300 d' impiego statali. Non manca neanche una riflessione sul tempo che passa come quando ripensa all' educazione del figlio ed ai momenti vissuti con lui
con il fatto che mano a mano pur vivendo sotto lo stesso tetto si sepraranno e lui non riuscirà neanche a dirgli della sua malattia e quest' ultimo che decide di credere all' apaprenza piuttosto che a ciò che pensa di suo padre
con lui cui ormai non più giovanissimo resta poco da vivere che trova linfa nella sua giovane ex collega che preferisce andare a lavorare in fabbrica piuttosto che stare in quell' ufficio torrido e silente perchè almeno così nel uso piccolo un pò relizzata cisi sente.
. Il modo di raccontare poi non è patetico e compassionevole e in certi punti come
Ad un certo punto poi con lui venuto a mancare saranno i suoi colleghi a raccontare la sua opera e le sue battaglie, dapprima con un tono un pò posticcio, ma poi semrpe più accorato tanto da voler seguire il uso esmepio. Peccato che sarà solo una decisione presa dopo una sbronza chi più chi meno e torneranno alla vita di tutti i giorni con il successore che prima lo accompagnava nella sua impresa e poi diventa come lui, ma purtroppo in modalità prima della malattia.
Già che c' è appunto un altro tema è quello dell' imcapacità delle isituzioni che pare che non ascoltino i cittadini e le loro richieste e
con la penultima scena pare essere tornati la punto di partenza apparte un timido tentativo di cambiare, ma l' ultima scena così come il momento di quando le donne vnano a render memoria a Watanabe fnano sì che ciò non sia stato dimenticato e che il progetto non sia stato fatto oslo per fini elettorali.