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VIVERE - IKIRU regia di Akira Kurosawa

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Ciumi     9 / 10  10/07/2009 07:15:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Vi s'incontrano avvenimenti durante il corso della vita, immagini, parole talvolta, che donano ali vigorose ai pensieri, li fanno volare al di là d'orizzonti, oltre le sfere del conoscitivo. Di contro, ve ne s'incontrano altri, forse più rari ancora, che riconducono queste riflessioni a spazi terreni, a fatti più pratici e concreti.
E' ciò che ha suscitato in me la visione di questo film, la cui solenne flemma squilla profonda come un rimprovero.
Nel culmine di un'esistenza sopita, la consapevolezza della fine imminente resuscita in un anziano forze inattese, una passione che passa da quella effimera per una donna, a quella più appagante per la realizzazione di una grande opera di carità. Notevolissimo lo stile, dove, a morte del protagonista avvenuta, la narrazione svolta di colpo: si fa fredda e insieme commossa, procede per ricordi, diventa frammentaria, viene analizzata dai vari punti di vista come è stato fatto varie volte nelle altre pellicole del maestro giapponese.
"Vivere" non è dunque soltanto un grande film sulla vecchiaia. E', a mio parere, innanzitutto una lunga riflessione sulle possibilità sprecate, sulle forze inespresse, una denuncia all'inettitudine ed un appello all'interventismo. E' la storia di un "uomo che piantava gli alberi", la cui esperienza non dilaga forse in un incatenarsi d'eventi come nel romanzo di Jono, ma rimane più isolata, sfonda alcune porte per poi doversi inevitabilmente arrestare dinnanzi ai cancelli invalicabili della burocrazia, trova i suoi argini nella strumentalizzazione dei politici…
resta limpida nella commemorazione dolorosa delle madri, però, nei sorrisi dei bambini, in un'altalena sopra la quale riflettere e sognare.

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