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VIVERE - IKIRU regia di Akira Kurosawa

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elio91     8 / 10  19/06/2010 10:36:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una delle parabole più amare e pessimiste di Kurosawa che però riesce al contempo ad avere una sensibilità unica.
Lo straordinario attore che interpreta Watanabe è davvero commovente,così come commovente è l'utilizzo astuto e riuscito di flashback e anche salti nel futuro per spiegare punti focali della vita del protagonista.
Il film è diviso in due parti,di cui la finale è meno convincente della prima incentrata ancora di più sul protagonista e sulla sua scoperta del tumore che lo sta uccidendo. Subito dopo aver appreso la notizia il suo è un tentativo vero e proprio di vivere le gioie e la giovinezza che invece ha passato sui fogli e le pratiche del suo lavoro al Comune,ma è troppo tardi per questo. Allora non gli resta che un'ultima speranza,dettata dal cuore...
Invece nel finale assistiamo alla prepotenza della burocrazia che si prende tutti i meriti e anche i demeriti per annullare il gesto di un individuo,sia esso un piccolo gesto esemplare, fatto in punto di morte.
Non lascia quindi scampo l'amaro finale: Watanabe si è riscattato ma a nessuno importerà,sommersi letteralmente dalle pratiche burocratiche che limitano i rapporti e la comprensione tra persone.
è proprio la perdita di rapporti umani a dispetto di un lavoro freddo e passivo il tema che Kurosawa vuole affrontare con maggiore importanza: già la scena in cui i dottori non vogliono parlare a Watanabe,illudendolo, del suo enorme problema a dispetto della sua condizione ne è l'esempio lampante che continua fino alla fine inevitabile e,forse,già annunciata.
Resta però il piccolo ma enorme gesto di un uomo che la sua morta l'avrà vissuta esattamente con la stessa espressione contenta e felice di quando è sull'altalena. Il guaio è che solo noi spettatori ce ne ricorderemo.