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RAN regia di Akira Kurosawa

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Beefheart     8 / 10  03/07/2007 16:26:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Epico filmone di cappa e spada giapponese, partorito da un ormai 75enne Kurosawa e mutuato dal teatro Shakespiriano. La storia, ambientata nel giappone del 500, racconta di Hidetora Ichimonji, il "grande principe", sanguinario signore del feudo, che, giunto in età avanzata, divide gli averi tra i suoi tre figli. Di questi, il solo Saburo, terzogenito, temendo un inevitabile destino di lotte fratricide, prova a contestare il volere paterno, il quale, tuttavia, sentendosi oltraggiato lo ripudia e lo scaccia. Solo in seguito le parole di Saburo si riveleranno tristemente profetiche ed Hidetora, consumato dai sensi di colpa, potrà capire, oltre al grosso sbaglio commesso nei suoi confronti, anche l'atrocità delle brutture perpetrate ai danni di innumerevoli innocenti in una vita di tirannide e crudeltà. Il tripudio di personaggi, eventi, costumi, castelli, praterie e cavalieri che riempie i circa 160 minuti di visione, alterna eccezionali scene di battaglia serrata, con centinaia di comparse, a piedi ed a cavallo, ottimamente dirette e coreografate, a passaggi più contemplativi e suggestivi, girati all'esterno tra promontori verdeggianti e spolverati dal vento. La recitazione, più ancora del soggetto, è molto teatrale, soprattutto per quanto riguarda le sequenze che vedono protagonista il vecchio capostipite della casata Ichimonji, tanto alle prese con il giullare buffone, quanto con la propria follia galoppante. Il risultato è ottimo, oltre che per i condivisibili e consueti contenuti anti-bellicosi, per la sceneggiatura credibile, il ritmo narrativo scorrevole e l'impatto visivo entusiasmante. A mio avviso molto meglio questo del precedente "Kagemusha, l'ombra del guerriero". Consigliato.