Terry Malloy 8½ / 10 09/01/2011 14:11:59 » Rispondi Così la mente mia, tutta sospesa, mirava fissa, immobile e attenta, e sempre di mirar faceasi accesa. 99
A quella luce cotal si diventa, che volgersi da lei per altro aspetto è impossibil che mai si consenta; 102
però che 'l ben, ch'è del volere obietto, tutto s'accoglie in lei, e fuor di quella è defettivo ciò ch'è lì perfetto. 105
Omai sarà più corta mia favella, pur a quel ch'io ricordo, che d'un fante che bagni ancor la lingua a la mammella.
Non perché più ch'un semplice sembiante fosse nel vivo lume ch'io mirava, che tal è sempre qual s'era davante;
ma per la vista che s'avvalorava in me guardando, una sola parvenza, mutandom' io, a me si travagliava. (Dante, Commedia, Paradiso XXXIII)
Umana indagine di un occhio che guarda alla Morte, con Hereafter conosciamo la Morte. "Lei ha conosciuto la Morte". L'Inesprimile, l'Inconoscibile nel Cinema. Al di là che Clint Eastwood sia riuscito o no in un intento che ancora non so spiegarmi, l'effetto ha del maestoso. Per questo l'ho paragonato a quelle terzine, che non fanno che ripetere, con appunto meraviglioso effetto, la loro sconfitta. Parlare di Dio, della Morte. Penso che il cinema americano più di tutti stia cercando di allargare un campo strutturale della sua indagine. Se in poesia era "parlare", nel cinema è "vedere". Per questo l'inquadratura di un vacuo occhio azzurro è figurale di un'Arte che sta cercando il suo Argomentum, il suo campo d'indagine. Il Cinema sembra lasciarci questo messaggio: basta raccontare storie. E se il superbo e commovente finale di questo film dichiara la sconfitta di questo intento, lodiamo comunque Clint di averci provato, e Damon e la splendida De France ad averlo reso così bello, e continuamo a sperare che questa rivoluzione avvenga.
Pasionaria 09/01/2011 17:28:40 » Rispondi Ottimo! Il tuo commento mi ha rincuorato, vado a vedermelo domani sera e mi aspetto proprio ciò che tu hai espresso in modo così sinteticamente congruo :)
Terry Malloy 10/01/2011 17:06:16 » Rispondi Grazie Rita, sempre troppo gentile.. Il film mi ha commosso molto, di una potenza visiva ed emozionale pari a pochi altri in circolazione.. Spero ti piaccia :)
Pasionaria 11/01/2011 13:57:14 » Rispondi Anche a me ha commosso , molto intensa allo stesso tempo delicata la narrazione delle tre solitudini, purtroppo l'emozione provata si è smorzata nel finale( l'avrei preferito diverso), ma Eastwood si conferma grande tratteggiatore di storie.
Terry Malloy 11/01/2011 20:12:44 » Rispondi il finale è aperto, ma chiaramente confortante. Penso che Clint abbia voluto consolare dei personaggi attanagliati dalla loro (probabilmente) imperitura sofferenza. come un padre coi figli.