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HEREAFTER regia di Clint Eastwood

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  09/06/2011 14:32:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Aleggia un intenso senso di solitudine e morte sull'ultima fatica dell'immarcescibile Clint,pur evitando la creazione di condizioni eccessivamente angoscianti o depresse il regista/attore ci fornisce la propria percezione riguardo quel delicato confine che divide la vita terrena da un aldilà manifestato mediante un'espressione laica e rincuorante.
Tre personaggi in campo:una giornalista che dopo essere stata travolta da uno tsunami vive un'esperienza di morte provvisoria,un sensitivo che considera la sua capacità di comunicare con i trapassati come una condanna,un ragazzino che non vuole rassegnarsi alla perdita del fratello gemello.
E' quasi un percorso esorcizzante per Eastwood,di certo non più baldanzoso giovanotto e quasi trascinato a sviscerare il suo pensiero connesso ad un tema più volte ricorrente nelle sue ultime opere.Rispetto a queste è opportuno ammettere che "Hereafter" non tocchi vette artistiche sublimi,forse perché staccato da quella tipologia cinematografica classica di cui Eastwood si è fatto da tempo interprete magnifico.
Sin dalla scena d'apertura si fiuta un rinnovamento stilistico,gli effetti speciali per ricreare lo tsunami sono mezzi inusuali per l'autore che riesce comunque a girare una scena strabiliante per impatto drammatico.In seguito qualche dialogo tracima in uno sconfinamento verboso a tratti poco fluido,seppur l'oliata sceneggiatura solletichi l'interesse con garbata sensibilità.Commovente a più riprese,illuminato dalla bellezza minimalista di alcune scene come la reciproca apertura tra Damon e la sempre brava Bryce Dallas Howard o nell' ostinata impellenza conoscitiva del piccolo Marcus,"Hereafter" nelle sue imperfezioni appare comunque un film appassionato ed intelligente,figurazione il meno possibile traumatica del "dopo".
C'è da dire che la partitura a tre voci sembra far perdere a tratti di compattezza la pellicola,omogenea solo in un finale dove il fato,per molti altro grande mistero dell'esistenza umana,lascia che l'incontro catartico abbia luogo.