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L'UOMO SENZA SONNO regia di Brad Anderson

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olikarin     8 / 10  15/04/2018 21:03:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nonostante le opinioni siano molto contrastanti, a mio avviso "L'uomo senza sonno" è davvero un gran film. Purtroppo non l'ho visto in lingua originale e la voce di Christian Bale è totalmente rovinata dal doppiaggio, ma su questo si può sorvolare. Veniamo proprio a lui: è un genio, spaventoso da vedere sullo schermo, magro da far paura.
Il primo regista cui ho pensato, fin da subito, è Polanski: forse perché il protagonista Trevor mi ha ricordato Trelkowski di "L'inquilino del terzo piano" che è un capolavoro assoluto, da lasciare letteralmente a bocca aperta (almeno a me aveva preso così). Sono due film completamente diversi ma, vuoi il nome del personaggio, vuoi le atmosfere incredibilmente cupe, vuoi il mistero così forte, a me questo è passato per la mente. Poche volte mi capita di riflettere su vari riferimenti cinematografici tutti in una volta: Alfred Hitchcock, il solo e unico maestro del brivido, non ha potuto che riaffiorare per tutta la durata del film, tra una colonna sonora profondamente angosciante e la suspense onnipresente. Per arrivare poi a riferimenti minori: non ci dev'essere sempre una ragione precisa per tutto, ma d'impulso ho pensato anche a "Fight Club" e a "Memento", non tanto perché Trevor appunta ciò che deve fare sui post-it (che hanno una funzione completamente differente nei due casi) quanto per la psicologia del personaggio, per il suo modo di riflettere e di porsi rispetto ai fatti. "Memento" mi è balzato in mente in un momento particolare: durante un flashback che ci riporta all'istante in cui Trevor e la sua fidanzata sono a letto, lei riceve una telefonata e poi definisce il suo ex come uno "psicolabile di *****"; quella scena, per come è realizzata, me ne ha ricordato una ben precisa del film di Nolan. Il bigliettino "Who are you" richiama in qualche modo "Shutter Island": e non sto dicendo che i due film si somigliano, anzi, ma che semplicemente c'è un elemento in comune.

La regia è funzionale alla narrazione ma ho amato, nello specifico, una sequenza: quella della giostra "Route 666", col tunnel dell'orrore ricco di riferimenti al trauma del personaggio (le braccia soprattutto) e la scelta tra la strada del bene e quella del male, geniale. Bellissime le scenografie buie, squallide e sporche, metafora dello stato d'animo di Trevor. Queste ambientazioni così degradate e, soprattutto, l'immagine costante del bagno, riecheggiano "Una pura formalità" di Tornatore.
L'interpretazione di Christian Bale è sopra le righe, è un attore incredibilmente versatile, l'ho visto per la prima volta sullo schermo nella trilogia di Batman di Nolan, innamorandomene. Poi ha sfornato un'interpretazione ben diversa in "The fighter" che, però, ho visto successivamente, bravissimo anche in "The Prestige" (superlativo). Qui è mostruoso, ha fatto un sacrificio non indifferente a livello fisico per poter rivestire nel miglior modo possibile i panni di un uomo affetto da insonnia e fortemente disturbato. Ho trovato, invece, estremamente irritante Ivan, ma non mi riferisco al personaggio quanto all'attore. Secondo me, se fosse stato un altro a interpretarlo, il film ci avrebbe guadagnato, non mi è piaciuto molto.
Non mancano poi i riferimenti letterari, in primis il romanzo "The Idiot" di Dostoevskij, più volte inquadrato. Non da meno il forte simbolismo di cui è intrisa la pellicola, basti pensare all'importanza della sinistra.

Al di là del notevole Bale, al centro del film sta l'importanza della paranoia, del rimorso e del senso di colpa. Il vero motivo per cui il nostro Trevor soffre d'insonnia è l'incapacità di perdonarsi e accettare quello che ha fatto. Sa che ormai è tardi per porre rimedio e non è in grado di placare il proprio tormento. Solo quando finalmente riesce ad analizzare la situazione e a superarla, allora può finalmente iniziare a dormire (il sonno è da intendere, ovviamente, letteralmente e metaforicamente).
Reputo che "L'uomo senza sonno" sia un film rilevante, il plot non è originale, e su questo non si discute, ma fa riflettere su quanto la nostra mente possa influenzare la quotidianità, su quanto i pensieri che affollano il nostro cervello siano pericolosi e destabilizzanti. Forse vuol essere un invito a ragionare su questo e, soprattutto, a liberarci dei nostri mostri interiori per poter vivere serenamente. Penso che un difetto di questo film sia il fatto che, a parte per l'interpretazione di Bale, sia difficilmente ricordabile in sé. Intendo dire che è più facile ricordarlo perché "questa scena richiama film X", "quest'altra scena richiama film Y", secondo me è difficile pensare a "L'uomo senza sonno" incondizionatamente, perché scatta il fatidico confronto, per questo non riesce a svettare. Ma, in ogni caso, è un ottimo prodotto filmico, ce ne fossero di film così oggi, ormai se ne vedono di davvero brutti e scontati. Invece Brad Anderson riesce a mettere in piedi una pellicola in grado di far riflettere, che può essere costruttiva se guardata con il giusto sguardo.

Ho visto questo film quasi per caso, senza aspettative, in una domenica così noiosa, e si è rivelato una sorpresa, un buon thriller psicologico. Non lo considero un capolavoro ma sicuramente tiene incollati allo schermo sino alla fine, in preda a diecimila domande. Noi stessi, assieme a Trevor, cerchiamo di darci delle risposte, di scoprire qual è la verità. Non importa se il film non crea uno shock, se la regia non è così accattivante e la trama poco innovativa. Non sarà nuova eppure appena si finisce il film, ciò che viene spontaneo fare è tornare indietro e riguardare la parte finale. Questo film va digerito, non è banale come può sembrare, qualche dubbio resta, sarebbe meglio rivederlo per analizzarne meglio le sfaccettature. Tutte queste "mancanze" sono compensate da una magistrale interpretazione, da certe scelte di montaggio e da un sottotesto non indifferente. Al di là del contenuto, Bale è indimenticabile. Mi trovo a ribadire che agli Oscar continuano ad essere premiate interpretazioni decisamente poco meritevoli, mentre quelle da valorizzare vengono sorpassate. Svegliamoci..