Film-Documentario pazzesco attribuito a Banksy in cui la finzione si mescola alla realtà in un vorticoso film senza una vera e propria fine. Il film-documentario si evolve in una maniera inaspettata rompendo gli schemi narrativi classici di qualsiasi documentario o film. Tutto è incentrato sulla definizione di un limite che tutti diamo per scontato tra la vita e l'arte. Attraverso la documentazione del lavoro dei più famosi street artist e ad una serie di interviste che in maniera ironica e spesso caustica prendono di mira le assurdità del mondo dello show-biz e delle grandi case d'arte, ma anche della vita di tutti i giorni, il film ripercorre le vicende che hanno portato alla consacrazione di Thierry "MrBrainwash" Guetta, un ex filmaker francese privo di talento in qualsiasi genere d'arte. Eppure attraverso lo sfruttamento di una gigantesca factory di artisti di vario genere e una complessa operazione di viral marketing riesce letteralmente a prendere per i fondelli la gente, i media e persino alcuni collezionisti in uno scherzo senza una vera e propria fine. Guetta infatti, o meglio Mr Brainwash (nome di proposito così didascalico da perdere qualsiasi significato), è tutt'ora considerato un vero street artist negli USA, realizzando mostre e vendendo opere. Egli stesso in una intervista ha dichiarato "In the end, I became biggest work of art", ovvero la più grande opera d'arte di Banksy. Attraverso il film infatti, Banksy cerca anche di spiegare la differenza tra ciò che possiamo considerare arte, ossia il risultato di un vero e proprio processo creativo che porta l'artista alla consapevolezza di un proprio stile, da ciò che in reatà è il mero sfruttamento di immagini iconiche (che fu inaugurato da Andy Warhol, ripetizione = perdita di significato) combinate e modificate con photoshop in violazione di qualsiasi legge sul copyright. La differenza sta appunto nel gesto artistico evidentemente (o almeno è quello penso sia il pensiero di Banksy), nel significato profondo della street art che è quello di lasciare un impronta del proprio cammino creativo e artistico (Banksy così come altri artisti che si vedono nel documetario hanno realizzato opere in giro per tutto il mondo e nei luoghi più impensabili). Banksy pur non essendo un filmaker riesce a realizzare una pellicola inaspettatamente aperta a qualsiasi speculazione creativa da parte di chi la osserva; ironico e divertente, Exit Through the gift shop è un documentario imperdibile. "Tonight, the streets are ours."
Blutarski 18/10/2011 16:01:36 » Rispondi PS: forse dovevo mettere uno spoil alert all'inizio, ma vabbè!
Blutarski 18/10/2011 22:25:58 » Rispondi Oh, non l'avevo visto ti chiedo scusa, allora non sei il moderatore inutile come si sente dire in giro.
oh dae-soo 18/10/2011 17:23:29 » Rispondi Ah, l'hai visto poi... Te l'avevo detto che me ne parlavano molto bene. Devo ancora visionarlo, lo farò quando si sarà sopita un pò la polemica sull'arte di quel famoso thread... Non vorrei rinfocolarla :)
Ciao.
p.s: una curiosità. Lo conoscevi già o l'hai scoperto quando l'ho nominato?
Blutarski 18/10/2011 22:14:40 » Rispondi Si volevo ripescare il thread per dirti che l'avevo visto ma non ho avuto molto tempo, anzi appena possa vedrò di intervenire.
No non ne conoscevo l'esistenza comunque, anzi ti volevo ringraziare della segnalazione.