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PROFESSIONE: AVVOCATO - MISSIONE: GIUSTIZIERE regia di Richard W. Munchkin

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Angel Heart     8½ / 10  20/07/2012 13:26:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ed eccoci arrivati ad uno dei capolavori assoluti dell'atleta/attore Don "The Dragon" Wilson, prima fortissimo pluridecorato campione ventennale di kickboxing (uno dei migliori esponenti, se non il migliore, di tale disciplina) e poi portavoce minore del cinema action/martial arts anni 90, genere popolarissimo in quel decennio soprattutto tra atleti e ragazzini.
"Out for Blood" (posizionato sul podio Wilsoniano prima di "Cintura Nera - Sorvegliata Speciale" e dopo l'imbattibile, indimenticabile, insuperabile "Quadrato di Sangue 2 - A Ferro e Fuoco") è una delle tante produzioni sfornate dalla mitica PM degli specialisti Richard Pepin e Joseph Merhi (quest'ultimo oggi tristemente ricordato solo per essere il regista del famigerato horror trash "Epitaph - Follia Omicida") e credetemi: quando ti trovavi davanti al logo della PM prima dei titoli di testa, sapevi già che saresti andato incontro ad una stramegafigàta piena di botte, sparatorie, esplosioni e tettè. Ma quello che rendeva speciale la PM (molto analoga alla più conosciuta Cannon di Golan/Globus) rispetto alle altre compagnie del settore è che non si preoccupava solo di accontentare il pubblico con queste caratteristiche, ma si curava con interesse, a volte addirittura a discapito dell'azione, anche della storia, della recitazione e, nei limiti del budget, del comparto tecnico. Con questo sistema, non solo l'attore protagonista (spesso e volentieri legnoso, e Wilson non fa eccezione) riusciva a dare il meglio di sè sia sul lato marziale che su quello recitativo, ma il prodotto in generale, rispetto alle infinite produzioni del periodo (il più delle volte american/filippinate scadentissime), si elevava a livelli decisamente superiori sia sul piano della qualità che su quello del divertimento.
E "Out for Blood", porca puttàna, è uno dei prodotti che più rispetta queste regole di gioco.


John Decker (Wilson) è un giovane avvocato che una notte, durante un tranquillo weekend di relax con la famiglia, per un brutto scherzo del destino si ritrova in mezzo ad uno scambio tra trafficanti di droga. Una volta scoperti, i criminali non perdono tempo: uccidono senza pietà moglie e figlio e lasciano lui in fin di vita, senza una ragione ben precisa.
E' passato un anno, John si è ripreso fisicamente, ma rimane comunque affetto da amnesia in un continuo tormento di flashback che lo riportano a quella terribile notte (mandandolo poi in tilt a livello psicologico e provocandogli dei feroci mal di testa); nei flashback, John riesce a vedere i volti di gran parte degli assassini, ma non quello del capo del branco, di cui ricorda soltanto i piedi. Decide così di seguire le terapie tenute dall'amico e dottore Mac (Ron Steelman); ma le pastiglie che questi gli prescrive per i mal di testa sembrano non funzionare, e i ricordi, sempre più dolorosi, rimangono comunque offuscati nell'ombra. Nel frattempo John, sempre tramite Mac, conosce Joanna (Shari Shattuck, un pezzo di figà da paura) una gallerista affascinante ma ambigua e dal passato burrascoso, e se ne innamora.
Ma c'è qualcosa di cui nè Mac nè Joanna sono al corrente: negli ultimi tempi un giustiziere anonimo (denominato "L'Uomo del Karate") gira di notte uccidendo qualunque spacciatore o criminale gli capiti a tiro. Trattasi proprio di John che, svuotato e pieno di rabbia, ha deciso di ripulire la città dal marcio della droga e di scovare gli assassini della propria famiglia. Un tenente (Michael DeLano) è convinto che il giustiziere sia proprio John, e non perde occasione per dargli addosso anche se non ha prove sufficienti per incastrarlo.
Ma non basta certo questo per fermare John e la sua sete di vendetta: quello che però non sa, è che oltre a fronteggiare la polizia e i trafficanti, l'avvocato giustiziere dovrà anche fare i conti con qualcuno che lo sta manipolando senza scrupoli...


Credo di aver già detto abbastanza all'inizio del commento, ma altre due "paroline" le voglio comunque spendere. Il plot, nel suo genere, è molto interessante e sviluppato in maniera più che soddisfacente (tanto che in certi punti, più che nell'action, si sfocia dalle parti del thriller). La regia di Munchkin (regista anche dei primi due "Quadrato di Sangue") è ottima, tesa e non lascia spazio alla noia neanche per un secondo (questo anche grazie ad una fotografia notturna che regala al film un'atmosfera assolutamente impareggiabile). Di combattimenti (coreografati dallo stesso Wilson e da Eric Lee) non ce ne sono tanti come in altri film del drago (anzi, ci sono molti più dialoghi e riflessioni della norma); ma quei pochi che ci vengono offerti, sono a dir poco eccellenti (da menzionare quello finale tra Wilson e Ken McLeod nel campo d'aviazione).
In quanto a recitazione tutto il cast interpreta bene la propria parte, e Wilson, per una volta, si trova a suo agio in un ruolo un pò più impegnato: un uomo dalla doppia vita sofferto, pieno di rabbia e di dolore, incapace di suicidarsi ma noncurante di morire (da brividi la sua espressione nella scena in cui toglie la pistola di mano ad un teppista in un ristorante) al quale non interessa altro se non la vendetta e la giustizia. Come già detto prima, Wilson, se messo nelle giuste condizioni, si rivela anche lui attore perlomeno sufficiente.
Insomma, senza che mi dilunghi più di tanto su ogni aspetto, il film risulta perfettamente funzionale in ogni suo singolo composto.
Ma a renderlo ancora più particolare e diverso dagli altri, è l'elevato tasso di sangue e violenza che caratterizza le scene movimentate; molte di esse infatti, forti ed insolite anche per un film del genere, da piccolo mi sconvolsero a livelli da incubo (una in particolare, che descrivo più avanti).
Ecco, questo è un'altro dei motivi per il quale sono così legato affettivamente a Wilson... dalle sue opere, ho sempre visto o imparato qualcosa di nuovo: infatti se in "Quadrato di Sangue" vidi delle tètte (anche belle grosse) per la prima volta in vita mia, in "Out for Blood" scoprìi cosa fosse la droga e i suoi terribili effetti sull'essere umano; nella scena a cui mi riferisco, Wilson, dopo aver atterrato uno degli assassini, afferra un pacco di coca aperto, si china sul tizio, e con rabbia glielo ficca in bocca costringendolo ad ingoiare. Questo ovviamente va in overdose nel giro di secondi... e vi giuro, quella scena è senza dubbio una delle più agghiaccianti e traumatizzanti che io abbia mai visto sullo schermo.
Vedere una roba del genere a 6 anni poi, beh... vi assicuro che è un qualcosa che vi segna a vita.


In conclusione, "Out for Blood" è un action/thriller/martial arts serie B riuscitissimo e di tutto rispetto: crudo, notturno, violento, cattivo, divertente, ben girato, ben recitato, e con una sceneggiatura decisamente sopra la media.
A dare un voto inferiore mi sentirei male, perchè è veramente uno dei film che più mi hanno segnato nell'infanzia. E anche rivisto in tempi recenti, per quanto mi riguarda non ha perso un briciolo del suo fascino.
Non fraintendetemi, è sempre un filmetto con le sue falle appartenente ad un filone che ormai non ricorda più nessuno. Ma nel suo genere, rimane sicuramente uno dei film più riusciti ed entusiasmanti.
Senza ombra di dubbio, una delle vette più alte toccate dal grande Don "The Dragon" Wilson, al punto che sto "Out for Blood", nel suo piccolo, fa sembrare mèrda il 95% della filmografia sua e di gran parte dei colleghi esperti del settore.
Insomma, se siete patiti del filone, "Out for Blood" non potete assolutamente perdervelo. Molti fans l'hanno trovato noioso per le troppe chiacchere e la poca azione... ma la verità è che non capiscono un cazzò!


Ho dimenticato qualcosa? Sì, le musiche... gustosissima ciliegina su una torta giù squisita di suo. Che dire... semplicemente divine, accompagnano le scene talmente bene da farti venire le lacrime agli occhi (specie la traccia messa sui titoli di testa - in cui il protagonista si allena in spiaggia alla luce dell'alba - e quella malinconica dei titoli di coda). Difficile trovare delle musiche così ispiratrici. Stupende davvero.