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MAMMUTH regia di Benoît Delépine, Gustave de Kervern

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badflames     3 / 10  07/01/2011 00:35:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Deve essere difficile far ridere: servono battute divertenti, bravi attori e una trama coinvolgente... Ma forse non era questo lo scopo del film.
Deve essere difficile anche far piangere: servono dialoghi profondi, attori affascinanti e una storia credibile... Ma nemmeno questo era lo scopo del film.
Per tutta la durata della proiezione l'eterna domanda che vi porterete dietro sarà: qual è allora lo scopo? E' forse un film sul tema sociale? Se fosse così l'intera Francia avrebbe quantomeno da tirar fuori le unghie: nel complesso i personaggi si dimostrano scortesi, maleducati e approfittatori, mentre singolarmente ogni personaggio istiga lo spettatore a prenderlo direttamente a legnate sulla schiena, a partire (purtroppo) dal protagonista Serge Pilardosse.
Ma allora, probabilmente, l'intenzione era quella di un road movie con sprazzi di psico-filosofia!? Sia come sia, a metà film sicuramente vi assalirà il dubbio se valga la pena o meno di continuare a sperare in una svolta... e qui entra in gioco la soggettività del pubblico. Soggettivamente, a me rompe le scatole interrompere un film dopo tre quarti d'ora, uscire di sala e meditare sul tempo sprecato. Così sono rimasto... e ho fatto male.
La regia è traballante (nel vero senso fisico del termine, a parte un paio di scene in cui ho immaginato un treppiede a reggere la telecamera), la storia è banale e sconnessa al punto che la maggior parte delle volte si attende inutilmente l'arrivo della scena seguente. Peraltro, il ritmo del film è molto lento, con grandi spazi vuoti riservati a primi piani su Gérard Depardieu, che sarà pure un grande attore ma in questo caso non dimostra particolare espressività. E, sinceramente, non mi convince molto neanche la scelta dei personaggi: sono tutti innaturali, quasi caduti dalle nuvole, delle complete marionette nelle mani dei registi/sceneggiatori. I dialoghi vorrebbero con ogni buona speranza portare degli insegnamenti, come il monologo finale che parla di amore per la vita e ricerca costante... Oh, un dettaglio: per tutto il film Depardieu dialoga mentalmente con una ex-ragazza morta che alla fine lo libera dall'ossessione ricorrente di aver sbagliato una volta di troppo nella vita... Vorrei davvero riuscire a creare un unico discorso di senso compiuto per descrivere la trama ma è praticamente impossibile, in parte perchè la trama stessa non è compiuta. Note positive? Bella l'idea di fondo e, personalmente, sono invidioso della moto di Serge.