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BIUTIFUL regia di Alejandro Gonzalez Inarritu

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Satyr     9 / 10  10/02/2011 21:10:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Film grandioso dove la disperazione del cinema di Inarritu emerge prepotentemente come nell'indimenticabile esordio, Amores Perros.
Senza Arriaga il regista messicano realizza il suo prodotto più maturo, forse il migliore, una storia maledetta fatta di immagini e suoni capaci di toccare corde profonde spezzando ogni punto di riferimento: nessun ancora di salvataggio, l'atmosfera è sempre pesantissima e insostenibile, un dolore claustrofobico che ti si attacca allo stomaco e non ti molla fino ai titoli di coda, 130 minuti privi di un qualsiasi spiraglio. Lungo la strada non esiste nulla di positivo, non ci sono momenti leggeri, non c'è un personaggio pulito, Inarritu emoziona spingendo sul tasto più elementare, ovvero quello del dramma senza fine. La parabola di un uomo controverso che non può lasciare indifferenti, un conto alla rovescia scandito da un accumulo di eventi che sembrano solo ritardare l'inevitabile conclusione, con il regista che sembra gridarci da un angolo dello schermo " ehi tu, brutto *****ne non ti lamentare, io ti sto mostrando semplicemente la realtà delle cose, senza scorciatoglie!!!! Un registro narrativo in effetti antipatico ma incredibilmente autentico.
Quello che ci viene mostrato è chiaro fin dall'inzio, non è un film che punta sul colpo a effetto, c'è una vita che sta per arrivare al capolinea: hai questa sensazione fin dal trailer e il film non ti darà niente di più. L'anello di congiunzione è Bardem, figura tragica in eterno conflitto col mondo. Uno di quei personaggi visti decine di volte al cinema, ma qui, in realtà, siamo di fronte a una personalità molto più complessa, le cui contraddizioni diventano invitabilmente il fulcro della sceneggiatura. Una performance monumentale, il mix messo su da Inarritu senza un attore del genere non avrebbe assolutamente funzionato.
Splendida come sempre la regia, immersi in una Barcellona "dell'orrore" dove ogni angolo inquadrato sembra suggerire un clima di tragedia imminente. Senti questa sensazione fin dai primi minuti, la respiri, vivi il disagio dei protagonisti e ne esci completamente a pezzi. Non so se questo può essere considerato o meno un ricatto morale, io nel dubbio me la prendo con quelli di Amnesty International che mi hanno catturato all'uscita del cinema.