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BIUTIFUL regia di Alejandro Gonzalez Inarritu

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suzuki71     10 / 10  14/02/2011 09:22:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Straordinario spaccato di ordinaria disperazione urbana, questo film è il culmine - per ora - di molti temi già presenti nei film di Inarritu, dove morte e rapporti umani gridano ingiustizia sociale in una denuncia che più dura e nera non si potrebbe nel main stream cinematografico attuale.
E' il denaro il fil rouge che collega tutti i personaggi, ed è il denaro che decide la vita e la morte delle persone, delle scelte più intime, implicandone ogni imbarbarimento e prostituzione, ogni degrado: è più forte della morale. Questo è un film degli ultimi e dei penultimi, mentre noi che frequentiamo i cinema siamo le comparse sfuocate mentre la polizia bestializza senegalesi in una corsa disperata verso uno dei mille punti di non ritorno. Le nostre vite non si sfiorano neppure, siamo distanze siderali nell'anticristo quotidiano.
Uxbal è un personaggio straordinario, complesso, un Davide che non ce la fa ad accecare il gigante, Arianna che si perde nel labirinto dove il minotauro - l'attauale sistema sociale - ride beffardo sulla sorte di tutti i penultimi della terra.
E la morte è una sigaretta che riavvicina finalmente il sangue sconosciuto dove tutto è - finalmente - purezza e dignità : straordinario.
Superfluo accennare alla fotografia incantevole, poesia dell'imbrunire catalano, cieli scuri atraversati da chiari voli liberi, colori forti di miseri giacigli di uomini e cose. Le musiche sono di Santolalla, già apprezzato in Brokeback Mountains. Bardem merita dieci oscar, ma gli altri attori non sfigurano, in particlare una intensissima Maricel Alvarez nel ruolo della moglie Marambra: debole canna al vento, è l'unica che nel film vola alto e profondo nell'analisi di sè stessa, tutti gli altri vivono senza riuscire ad analizzare la propia vita, Uxbal compreso cerca in Mea - ingenuo - la spiegazione di tutto.
Per me il più importante film di denuncia dei tempi recenti, l'Arte al servizio degli ultimi come difficilmente si vede in giro.