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BIUTIFUL regia di Alejandro Gonzalez Inarritu

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elio91     9½ / 10  30/06/2011 13:10:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Percorso inverso: Amores Perros,21 Grammi e Babel raccontavano intrecci corali destinati ad incontrarsi per un caso fortuito in un vortice di dolore e senza speranza; una Trilogia della Morte,appunto. Scritta anche da Arriaga,fedele sceneggiatore del regista. Ma i due litigano definitivamente e Inarritu deve dimostrare di non essere solo un semplice regista che deve tutto al suo ex-sceneggiatore,ma che la potenza delle storie deriva da una concezione personale della vita che può anche non piacere,fatta di dolore e solitudine.
Non solo con Biutiful Inarritu dimostra di essere un grande regista ma firma un capolavoro assoluto,di certo il suo lavoro migliore. Dal percorso inverso,come si diceva: dalla storia corale ci si concentra su un solo uomo,Uxbal ovvero un Bardem talmente grande da non poter essere vero.
L'unico problema è che dovrebbero astenersi chi non concepisce il cinema come un vortice di emozioni pessimiste e crude,sbattute in faccia senza retorica alcuna; questo può disturbare,d'altronde c'è ancora la concezione imbecille che al cinema uno debba andare per divertirsi. Eppure il cinema può essere un'esperienze di arricchimento interiore e di certo lo è Biutiful,film completo e che accende le luci di una speranza e di un ottimismo difficile da vedere all'interno di morte,squallore,degrado e pessimismo cronico.
Non c'è ironia,proclamano i critici dell'ultim'ora: sai che scoperta, quando mai le tragedie devono avere per forza all'interno un momento di esorcizzazione del dolore,è necessario avere questi momenti? Se la Tragedia è la Vita,puoi concepirla in maniera diversa ma criticare una concezione personale come quella del regista diventa anche offensivo verso una forma d'arte pura come quella di Biutiful.

Poi il film andrebbe visto tre volte: la prima sei talmente sconvolto e guidato dalle emozioni da viverlo sulla tua pelle con effetti controproducenti come dolore psicologico per un bel pò di tempo; la seconda volta tenti di razionalizzare il tutto,noti dettagli che magari ti erano sfuggiti ad una prima visione così intensa; la terza volta capisci che non c'è una mazza da razionalizzare perché Biutiful è un'esperienza e un'esperienza va vissuta,come la prima volta. E ricomincia il gioco...



Biutiful è la storia di un uomo con i giorni contati e una vita problematica. La domanda è: cosa fai quando sai che ti rimangono neanche due mesi di vita e hai una famiglia a carico,una moglie molto disturbata e vivi arraggiandoti come puoi nei bassifondi della città?
Non puoi goderti al meglio ciò che ti rimane,devi risolvere i problemi. Il problema di Uxbal diventa la sua missione,mettere le cose a posto mentre il timer continua inesorabilmente la sua corsa,i dolori aumentano,pisci sangue e chi ti sta attorno non ti rende di certo le cose facili.

Uxbal è un uomo nella tempesta e Biutiful racconta la "solita" storia di redenzione di un padre che disperatamente tenta di insegnare ai propri figli a non dimenticarlo,nutrendoli con il suo amore e la pazienza,cercando di essere un buon genitore come può nonostante gli intrallazzi complicatissimi di una vita fuori dalle legge; nonostante quel maledetto timer,nonostante la tempesta. Perché Uxbal sa cosa vuol dire non ricordarsi di un padre,e allora Biutiful nel meraviglioso finale innevato diventa qualcos'altro: la storia di un figlio,questo figlio è Uxbal. E per quanto la domanda "cosa c'è lì?" nasconda il nero,l'abisso,l'incomunicabile perfino Uxbal ricorda cosa voglia dire sentirsi figlio ed abbandonarsi alla pace di un sorriso dopo essere stato trasportato dalla tempesta in un mondo che non dovrebbe appartenergli,dopo aver lasciato come testamento ai propri figli tutto quello che dovrebbe lasciare ogni padre ai propri figli: le sue parole.