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BIUTIFUL regia di Alejandro Gonzalez Inarritu

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GianniArshavin     5½ / 10  24/10/2014 20:11:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Niente da fare,malgrado la predisposizione di spirito e la voglia , malgrado le alte aspettative purtroppo questo amatissimo "Biutiful" non è riuscito a far breccia nel mio cuore come in passato lo stesso regista era riuscito a fare con "Amores perros".
Per la prima volta senza il suo fedele sceneggiatore Inarritu prova a scrivere una storia totalmente sua , centrando il bersaglio (a mio parere) solamente in parte: se da un lato la prima ora , il finale e qualche momento nel mezzo risultano effettivamente emozionanti e profondi , per la maggior parte della sua durata l'opera in questione non ha saputo coinvolgermi come ha fatto con tanti altri utenti del sito , portandomi spesso e volentieri in uno stato di distacco dalla vicenda che si è spezzato solo negli ultimi e toccanti minuti.
Nonostante una regia che migliora di pellicola in pellicola , un Bardem stratosferico ed una Barcelona sporca , povera e ferita lontana dalla città fatta di sole e mare che spesso ci viene proposta dalla tv e dai media , "Biutiful" non ha inciso nel mio animo , non è riuscito a intrufolarsi nei miei sentimenti e a segnarmi dentro sebbene Inarritu provi a farlo usando mezzi convincenti e quasi mai artificiosi o costruiti.
Il film ruota attorno alla domanda " se dovessi scoprire di avere un tumore terminale e di avere dunque pochi mesi di vita , come potrei aggiustare tutto quello che non va dopo un'esistenza costellata da errori?"... Il proposito è nobile ma come già detto il cineasta messicano non è stato in grado di farmi riflettere a dovere sull'importante tematica , vuoi per la lunga durata , vuoi per alcune situazioni già viste o per mia colpa.
Comunque ricapitolando "Biutiful" non è un film brutto , tutt'altro , ma ad oggi , a due giorni dalla visione , il mio legame verso l'opera non è dei migliori. Un domani concederò sicuramente una seconda chance al titolo cosi come farò per l'altra grande delusione firmata Inarritu: "21 Grammi".