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EATERS regia di Luca Boni, Marco Ristori

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Jolly Roger     6 / 10  02/02/2013 15:57:08 » Rispondi
Carino! Uno zombie movie on the road, molto più simile ai moderni zombie movies internazionali piuttosto che a quelli nostrani di decenni fa (ormai peraltro passati di moda), almeno come ritmo e come ambientazione. Comunque alcuni sprazzi di italianità di riconoscono, in particolar modo nella caratterizzazione estrema dei freaks che i due guerrieri incontrano durante il loro cammino:
- il pittore pazzo che dipinge i morti
- il prete cannibale
- il debosciato nanetto fuhrer
tutte trovate che mi ricordano un certo cinema exploitation di origine nostrana, che sicuramente è servito come fonte di ispirazione per Eaters.
Personalmente ho trovato ottima la recitazione di Alex Lucchesi, che interpreta il duro. È un po' sopra le righe…però questo è esattamente ciò che richiede un film di questo genere. In generale, direi che ho trovato buona la prestazioni di tutti gli attori coinvolti, così come la colonna sonora e la fotografia.
Dopo "28 Giorni Dopo" gli zombie movies non sono più gli stessi: quel film ha reso il genere più affascinante (a parer mio), unendo l'aspetto zombie a quello di un certo cinema posta-apocalittico e a una visione distopica. Tutta roba già sperimentata in passato ma che in questi anni post 11 settembre ha trovato la sua maturazione, rappresentando una di quelle paure più diffuse – quella di trovarsi all'improvviso in un mondo totalmente diverso, in cui si perde la capacità di avere il controllo pieno degli eventi e si resta in balia di malattie, zombies, cannibali, sciacalli e altra gentaglia che cerca di trarre il proprio vantaggio in barba al prossimo.
In Eaters , poi, si pretende di parlare anche dell'umanità, del suo futuro, degli errori dell'ingegneria genetica o delle pandemie. Temi troppo grossi per essere affrontati da un film italiano low budget – che diventa inevitabilmente poco credibile (ed è questo il suo maggior difetto) nel momento in cui tenta di spiegarci la rovina dell'umanità – o le possibili soluzioni di questa rovina – attraverso gli esperimenti che uno pseudo – ricercatore sfi.ga.to fa nel suo garage, sperduto nella provincetta italiana, probabilmente con l'attrezzatura del Piccolo Chimico. Veramente poco credibile.

Ciò non toglie che il film è piacevole, se lo consideriamo come puro intrattenimento horror.
E poi...nei panni del prete....Steve Sylvester!!! Mitico.