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L'OMBRA DEL TESTIMONE regia di Alan Rudolph

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Spotify     6 / 10  16/01/2016 00:39:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Discreto giallo anni 90, ben costruito e con una bella e brava protagonista. Il regista si è basato completamente sulla tecnica del flashback, e riesce bene nel suo intento, infatti alla fine ne esce fuori un montaggio molto intelligente, ben fatto e risultante fluido nella narrazione nonostante i continui salti tra passato e presente. Tale Alan Rudolph confeziona una valida regia: la storia è raccontata bene, con diversi colpi di scena e ribaltamenti di fronte ben sviluppati, e inoltre è sempre tutto molto credibile e mai pompato. La direzione degli attori è efficace, in particolare quella delle due protagoniste, molto attendibili. Non dispiace neanche la caratterizzazione dei personaggi, abbastanza studiati psicologicamente. Il ritmo è complessivamente piacevole, tuttavia non mancano alcuni punti morti per via di certe situazioni ripetitive e non originali. Comunque non si può dire che la pellicola sia lenta, procede ad un passo presso che normale. L'atmosfera è molto anni 90, il regista infatti confeziona uno di quei gialli moderni, abbandonando gli stilemi anni 70-80. Il finale riserva un grandissimo colpo di scena, per me assolutamente imprevedibile, che chiude più che degnamente il film, ma nonostante ciò, paradossalmente, ho trovato lo stesso finale, un po' troppo sbrigativo. Il director opta per una fotografia abbastanza cupa, com'è di solito nei gialli. Risulta efficace. Il cast, a parte Willis, figura bene: molto brava Demi Moore, alcune espressioni sono ottime e l'interpretazione dei dialoghi soddisfa pienamente. Convincente. Bene anche Glenne Headly, che diventa man mano sempre più schizofrenica, ma non è mai troppo esagerata. Harvey Keitel è bravo come al solito ma al tempo stesso mi è sembrato piuttosto sprecato. Tra le pecche c'è un Bruce Willis per niente in forma, un ruolo non adatto a lui e guarda caso, dal mio punto di vista, è l'unico attore a non venir diretto bene da Rudolph. Poi diciamo che è doppiato in maniera penosa. La sceneggiatura non brilla, a volte è ripetitiva, alcuni punti sono molto lenti e qualche situazione è poco credibile. E aggiungiamoci il finale che nonostante il colpo di scena, è scritto in fretta e furia. Tuttavia ha anche dei pregi: c'è un buon impianto narrativo, mai contorto e di facile comprensione, inoltre intelligente la scelta del flashback, abbiamo una discreta stesura dei personaggi e dei dialoghi molto interessanti. Comunque il difetto che più si avverte, ed è imperdonabile, è la completa mancanza di tensione, un vero peccato, perchè il regista si era anche comportato bene, ma su questo punto toppa in maniera indegna. La suspense in queste pellicole è essenziale! Non c'è un'inquadratura che la provochi.
Rudolph attraverso l'epilogo sottolinea come per gli amici o le amiche, si è disposti a sacrificare anche la propria vita, specie si è una persona onesta e leale.

Conclusione: un giallo che si lascia guardare, non eccelle in tante cose, però la sufficienza la raggiunge pienamente. Ha il merito di essere ben strutturato. Senza infamia e senza lode.