LE TRE CORONE DEL MARINAIO regia di Raoul Ruiz

elio91     9 / 10  28/03/2011 12:58:24 » Rispondi
I viaggi onirici e affascinanti raccontati da un marinaio a uno studente assassino,con evocazioni di terre sensuali e affascinanti; sembra il sunto di un vecchio racconto picaresco o di quella fortunata letteratura sui pirati e sui marinai di tanto tempo fa ma invece è quello che Ruiz trasforma in cinema con un caleidoscopio di immagini barocche e affascinanti,con un utilizzo dell'arte surrealista quantomeno invidiabile.
Le fonti sono proprio quei libri e quei racconti citati palesemente ad un certo punto del film ma Le tre corone del marinaio è anche una pellicola sul potere della menzogna,sul ricordo e sull'Aldilà in cui tutte e tre queste componenti si fondono insieme indissolubilmente.
Non c'è un senso univoco né una trama che possa definirsi lineare ma ci sono gli spiriti e l'impossibilità di comprendere cosa sia reale e cosa no,e quindi cosa possa definirsi Aldilà e cosa "Aldiquà". I mondi di Ruiz sono abitate da personaggi e da situazioni contraddittorie: uomini e donne dilaniati dalla solitudine ma che invece hanno dentro di sé più di una personalità (o più di un'anima),femme fatale dal corpo provocante e perfetto all'apparenza ma che invece si rivelano mancanti degli attributi che le contraddistinguono come donne...
Ma raccontare altro di questo grandioso film non renderebbe giustizia a questo tipo di cinema dalle movenze sensuali e sognanti,poiché qui non si racconta semplicemente la storia di un solo marinaio che racconta e viaggia (nella memoria e sul mare) ma centinaia e centinaia di altre storie,probabilmente infinite e senza fine.

A questo si uniscono la forza potente delle immagini,aiutate da una fotografia sublime e antinaturalistica di Verny tanto bella che sembra di vedere un quadro in movimento (lo stesso con Greenaway,d'altronde) e le musiche perfette.

Non c'è da stupirsi se Ruiz ricorda tanto Lynch sia per la corrente artistica che li accomuna ma probabilmente anche per una sorta d'ispirazione che il cileno deve aver significato per il regista americano ben più famoso (azzardo,ci sono scene che lo ricordano vagamente); quindi se state leggendo queste righe sciocche e siete appassionati di questa meravigliosa forma d'arte vi faccio un appello: recuperate o Le tre corone del marinaio o La città dei pirati; in italiano non si trovano ma sottotitolati in inglese (il primo) e in italiano (il secondo) non si dovrebbero avere difficoltà e non ve ne pentirete.

Raccontare una storia,quello possono farlo tutti. Raccontare infinite storie invece...