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VILLMARK - DARK WOODS regia di Pål Øie

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Jolly Roger     6½ / 10  10/09/2013 15:28:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ecco qui un horrorino abbastanza sconosciuto. E' norvegese e garantisce quindi un'ambientazione stupenda: boschi, fiumiciattoli, laghetti, natura selvaggia e desolata, ottimo teatro per una buona storia horror. Inoltre, nelle inquadrature, ricorda molto The Blair Witch Project, come qualcuno ha osservato nei precedenti commenti. Buona anche la fotografia.

Peccato che in Dark Woods - I boschi bui - il buio maggiore è quello provocato nella testa dello spettatore dalla confusione del film, almeno nella parte iniziale: c'è questo Gunnar, un tipo molto strano, che assolda 2 ragazzi e 2 ragazze, per lavorare con lui, o meglio, per lui; si parla di fare un reality sulla sopravvivenza in luoghi impervi, così Gunnar vuole testare la resistenza dei 4 ragazzi portandoli per alcuni giorni in mezzo alla natura desolata. Capita però che i ragazzi scoprano il cadavere di una donna nel lago, ma Gunnar non vuole avvisare la polizia: vuole farlo solo 4 giorni dopo, "quando il lavoro sarà terminato". Cosa sia questo lavoro, poi, non si sa. L'unico lavoro che Gunnar dà ai ragazzi è quello di portare tronchi in cima a una collina, senza motivo. Tronchi che poi lui ributta giù e gli fa riportare su.

Gunnar come detto è un tipo molto strano ed il film si regge principalmente sull'inquietudine di questa figura. Egli ha lo sguardo losco, tipico di chi sa qualcosa di più degli altri, un qualche segreto, ma non lo vuol dire a nessuno. Pare che questo mistero riguardi un lago, in cui, durante la guerra mondiale, era caduto un aereo tedesco. Pare inoltre che Gunnar sia letteralmente terrorizzato da questo lago, tanto che non gli si avvicina mai, come del resto gli aveva ordinato suo nonno…Suo nonno? Caspita, ma Gunnar ha cinquant'anni! Non ha ancora elaborato le sue paure infantili.
Ad ogni modo, Gunnar è molto duro coi ragazzi; impedisce loro di bere alcolici e di fumare sigarette; se loro non obbediscono li punisce, anche in modo non propriamente convenzionale (un ragazzo viene addirittura legato ad un albero. Il che praticamente è un reato).
I ragazzi hanno paura di Gunnar, ma al tempo stesso, tra di loro, lo deridono. D'altronde egli ha la mente un po' offuscata e lo dimostra in diverse occasioni; tipo quando, nel pieno della notte, si alza e comincia ad abbattere un abete con un ascia. Una delle ragazze non riesce a dormire per il rumore e gli chiede perché stia tagliando l'albero, lui risponde "perché di giorno mi da fastidio, mi toglie la luce". Al che si becca l'inevitabile sfottò della ragazza "tu non staresti a posto con la testa nemmeno se tagliassi l'intera foresta!".

Insomma, a parte la situazione di fondo, che è un po' strana, e qualche contraddizione, a mio parere questo horror merita la sufficienza. La tensione è al minimo sindacale, ma c'è; lo svolgimento è interessante, anche perché il finale rivela una spiegazione convincente. Consigliato!