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LA BELLEZZA DEL SOMARO regia di Sergio Castellitto

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pier(pa)     7½ / 10  25/06/2012 23:22:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La bellezza del somaro ha una pretesa forte di serietà. Con estrema leggerezza. Non so dire di preciso cosa sia positivo in questo "esperimento" di Castellitto, che è poi un omaggio a una sequela di grandi maestri del cinema.
Il senso è confuso e confusionario (si veda, uno su tutti, il lapalissiano "disadattamento" della dizione di molti comprimari, voluto, e per quanto mi riguarda, elemento che mi ha sempre compiaciuto), la tematica dello scontro generazionale un pretesto e soprattutto un contesto, che oscilla fra momenti di prominenza e sequenze in cui sfuma, fin quasi a scomparire. Maggiore rispetto al dire e non dire, è davvero la sperimentazione, l'alleggerimento di ogni scena, perfino le gag banali. Un omaggio a quel non prendersi sul serio nell'immensa serietà della vita, che in effetti chi ha saputo sperimentare consciamente ha probabilmente potuto apprezzare riproposto nella pellicola.

Ecco. Probabilmente del film può restare un'intuizione, un sospetto piacevole, di quello che si è tentato. Qualcosa vicino al dire: in ogni attimo possiamo tornare alla vita senza l'angoscia della vita. Possiamo prendere sempre e continuamente la decisione di cambiare e confondere e mischiare e sorridere e ricambiare.

Non c'è questo, probabilmente, nella coscienza del Castellitto regista e della Mazzantini scrittrice. Ma in arte tutto conta eccezion fatta per la volontà e l'intenzione. Il film, infine, è bello.