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LA DONNA CHE CANTA regia di Denis Villeneuve

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Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki     8 / 10  15/02/2014 14:17:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'opera di Wajdi Mouawad si presta molto a sensazionalizzare questo dramma probabilmente la lettera finale è farina del sacco di Villenueve dato che l'anno precedente chiosò con quell'atto d'amore verso un mondo traumatico portatore di un dolore invisibile nella quale instancabilmente la vittima nel concedergli una creatura decise di sdoganare. La sceneggiatura ha un'intelaiatura forte, interessante il parallelismo tra presente e passato con opportuni salti nel passato per aprire porte nel presente corroborando un climax che con l'incedere si fa sempre più denso e a tinte cupe, anche qui violenza suggerita a smentire una compiacenza che in Villenueve proprio non trova fondamento, tuttavia rivolge il proprio sguardo allo scenario bellico agonizzante da anni e anni di faide politiche e religiose, bambini mandati alla morte, è presente l'ambizione di ampliare la visuale a 360° sul Medio Oriente pur mantenendone un tono acritico come in 'Polytechnique', l'uso efficace delle musiche, Radiohead che ben si adattano a un rallentamento dell'immagine e la musica musulmana fatta eco per nascondere le indicibili barbarie dentro le prigioni. Avanza sobrio svelando la singolare ragnatela che si chiude a cerchio, evitando di abbracciare un tono più dimesso, scagionandolo attraverso un paradosso matematico.