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SANCTUM regia di Alister Grierson

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oh dae-soo     6½ / 10  18/09/2011 23:36:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mannaggia, nemmeno la soddisfazione di essere brutto... Mi ero già preparato la pessima battuta che fosse un film che fa acqua da tutte le parti ma purtroppo non è affatto così.
Sanctum, prodotto da Mr $ James Cameron, è un thriller claustrofobico ambientato, almeno da plot, nelle magnifiche grotte sottomarine di Esa-Ala (nome credo inventato) in Papua Nuova Guinea, quelle del famoso "buco" in mezzo alla foresta in cui si gettava Patrick de Gayardon nella leggendaria pubblicità (omaggiata tra l'altro in una scena). In realtà il film è stato girato quasi completamente in Studios.
Proprio il comparto tecnico è forse il punto di forza di Sanctum. La qualità delle immagini è straordinaria, che sia nelle magnifiche riprese aeree iniziali o negli stretti cunicoli sottomarini fa lo stesso. Cameron ha soldi e mezzi e senz'altro non fa niente per non dimostrarlo. Le location (ripeto, quasi tutte costruite in studio, incredibile) sono bellissime e malgrado il film si svolga quasi per intero all'interno di grotte abbiamo anche parecchia varietà, un luogo diverso dall'altro (penso alla base iniziale, al paesaggio quasi lunare in cui si riposano, alla pozza dove perde la vita la ragazza, allo spiazzo con il carrarmato).
La trama è scontata: un gruppo di speleologi, per "sfizio" di un ricco finanziatore, cerca di esplorare delle grotte sottomarine mai scoperte fino ad allora. Arriva un tornado, le grotte si allagano, loro rimangono bloccati.
Bisognerebbe spiegare al giovane regista che in film quasi documentaristici come questo meno colonna sonora viene utilizzata meglio è. L'atmosfera sottomarina e di grave pericolo cui i sub rimangono vittime avrebbe reso infatti in maniera molto migliore con i soli rumori d'ambiente. Le musiche a mio parere rendono tutto troppo cinematografico ma questa è una tara che il cinema americano mainstream non riuscirà mai a togliersi di dosso (come l' happy end, e qui torniamo a The Descent...).
In fase di sceneggiatura Sanctum ha il pregevole merito di aver creato un personaggio a 360° (raro in queste produzioni), quello del padre. Scostante, cinico, freddo e pratico, ma alla fine vero eroe dell'intero film perchè fa capire a tutti che per la sopravvivenza comune i lacrimoni e i difficili rapporti interpersonali servono a poco, il fine deve giustificare i mezzi, anche se questi prevedono l'uccisione di due persone (entrambe le scene, quella della ragazza con la respirazione condivisa e quella del guineano affogato, molto buone, specie la prima). E' un personaggio davvero ben scritto, mai banale in quello che dice e in quello che fa, eroico fino all'ultimo (e molto bravo anche l'attore devo dire). Il film è quasi totalmente incentrato nel suo rapporto con il figlio e devo dire che malgrado l'evoluzione di tale rapporto per lo spettatore sia abbastanza scontata, è stata comunque ben raccontata. E' come se quel Sanctum, quella cattedrale sottomarina in cui si ritrovano celebrasse un amore sia filiale che paterno fino ad allora mai espresso. Può apparire stucchevole, per me non lo è stato ( se non nel finale con l'accensione della piccola torcia a forma di dente...). E la scena in cui il figlio, suo malgrado, sarà costretto ad usare i metodi del padre sul padre stesso l'ho trovata molto drammatica e potente perchè prevarica ogni contingenza cinematografica, ha una propria forza "intrinseca" che credo possa colpire un pò tutti.
In definitiva un buon film che col regista giusto (non so perchè ma mi viene in mente il grande Kevin McDonald) poteva essere una bomba. Perchè, secondo me, più i film riescono a togliersi di dosso il cinema, più il Cinema riuscirebbe a produrre buoni film.
L'avete capita? Forse neanch'io.