K.S.T.D.E.D. 6½ / 10 04/03/2011 13:04:32 » Rispondi Simpatica commedia dai toni spesso grotteschi che, tuttavia, non ha quella forza corrosiva che dovrebbe (vorrebbe?) avere. Pur partendo in maniera assai interessante, infatti, va avanti senza altrettanto interessanti idee o, comunque, passaggi di sceneggiatura. Invero, è proprio la sceneggiatura che al termine si rivela essere per certi versi debole: il far west che si viene a scatenare nella parte conclusiva della pellicola, infatti, in special modo quello tra i pazienti stessi, è abbastanza fuori luogo(1), risultando, al termine, divertente per alcune sequenze o dialoghi presi singolarmente ma, nel suo insieme, inconcludente e senza alcuna ratio convincente alla base.
Buone le interpretazioni. Stupenda, invece, la fotografia di Noirhomme.
(1) Tranne nel caso in cui la pellicola, quando parla di servizio alla società attraverso il personaggio del dottor Krueger, intenda come servizio quello di uccidere non potenziali suicidi ma potenziali omicidi. In quest'ottica avrebbe molto più senso il far west di cui sopra e la pellicola ne guadagnerebbe in riflessioni provocatorie. Anche perché altrimenti riflessioni degne di nota non ce ne sono. A confermare ciò, l'escalation di omicidi da parte dei pazienti stessi nei confronti e degli altri pazienti e del personale. Ma soprattutto, la scena in cui il dottor Krueger rientra nel suo studio, appena prima dello spiegone, per intenderci, in cui, guarda caso, l'unica frase che si sente in video, detta dall'uomo che all'inizio della pellicola muore facendo sesso, è qualcosa del tipo "e ora che ho ucciso mio padre...", a sottolineare il fatto che anche lui è un assassino.
È vero anche, però, che ci sono al tempo stesso degli elementi che cozzano con questa interpretazione, specie nello spiegone finale proprio del dottor Krueger.
Bathory 24/09/2011 00:32:43 » Rispondi guarda che quello che hai scritto nello spoiler non c'entra assolutamente nulla con il film..hai visto un altro film
K.S.T.D.E.D. 24/09/2011 12:57:38 » Rispondi Si, infatti era il commento a Benvenuti al Sud.