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UN MERCOLEDI' DA LEONI regia di John Milius

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amterme63     7 / 10  19/02/2011 22:33:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
I protagonisti del film sono il valore supremo che ha l'amicizia virile nel mondo maschile (americano), il doloroso e rassegnato disincanto per il tempo che passa, la nostalgia per le pazzie e la vita intensa della gioventù, la stilizzazione e l'esaltazione di un mitico passato (da contrapporre al presente), l'affermazione della forza e della bellezza fisica (idealizzata) come realizzazione per un uomo.
AMICIZIA VIRILE: è una sottile e particolare forma di omoerotismo che costituisce una delle colonne della cultura tradizionale americane. E' alla base del mito della conquista del West; quanti film western sono pieni di cowboys che non desiderano altro che vivere, lavorare, mangiare, dormire sotto le stelle insieme ad altri come loro. E' l'ossatura etica del cameratismo bellico americano; tanti film di guerra vertono intorno a intensissimi rapporti (quasi amorosi) fra commilitoni, che sono "felici" di affrontare la morte insieme ai compagni/amati.
Le figure in questione sono quasi tutte prestanti, belle. E' l'uomo/maschio che ama se stesso, la propria virilità, rispecchiata in compagni, amici, commilitoni. E' appunto omoerotismo. La parte erotica fisica è rigorosamente esclusa e riservata al sesso femminile. Le donne sono viste come l'oggetto privilegiato su cui sfogare ed esaltare la propria virilità. Hanno quasi sempre un ruolo secondario, stanno in disparte, "servono" l'uomo, lo accudiscono e disbrigano tutte le mansioni pratiche e prosaiche. L'uomo si sposa, ha famiglia, ma il suo desiderio più grande è quello di ritrovarsi insieme agli amici (maschi) del cuore. L'amore più profondo e sentito, quello più nobile e importante, un uomo lo prova solo con un altro uomo.
In questo film c'è un personaggio (Bear) che interpreta la figura del "Daddy", altro archetipo dell'omoerotismo virile americano. E' un uomo più anziano, più forte, più "formato", carico di esperienza e autorità. Rappresenta il desiderio/amore per il "padre", per una persona più matura e più forte, che protegge, tutela, "ama".
NOSTALGIA. Questo è uno dei più bei film di "graffiti" che sono stati prodotti a cavallo fra '70 e '80. Tantissima parte del film è fatta di rievocazione di un tempo che non c'è più. Semplicità, spensieratezza, pienezza di vita in un quadro idealizzato, dove il mondo esterno quasi non entra, dove anche la guerra si risolve solo in "esperienza" acquisita. Protagonista è il "fun" degli anni '60, visto però con occhi idealizzanti e sconsolati perché si tratta di un periodo perduto. C'è molta malinconia nel film. I personaggi a volte soffrono, si ubriacano per ciò che hanno perduto. Il culmine è nel finale che diventa lirico e struggente.
RESTAURAZIONE. In piena epoca punk, Milius propone come modello il passato mitico degli anni '60, con le figure stilizzate di ragazzi sì scapestrati ma tutto sommato puliti, perbene, ordinati e legati alle tradizioni e alla famiglia. Disegna anche un modello di "bellezza" molto tradizionale, fatto di ragazzi biondi, lisci, perfettini. Milius è dalla parte di quelli che auspicano un ritorno ai valori fondanti del passato (molto idealizzati) da contrapporre alla "decadenza" del presente. E' la cultura che porterà Reagan al potere.
Per il resto "Un mercoledì da leoni" è un film tecnicamente e visivamente di prima qualità. Niente da dire, da questo punto di vista è affascinante, splendido.
E' insomma un film da vedere, prestando attenzione agli aspetti di cui sopra. Se ci si aspetta trama, azione, emozioni o suspence allora è meglio lasciar perdere.