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INTERCEPTOR regia di George Miller

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Neurotico     9 / 10  08/05/2015 14:25:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un incipit di 12 minuti devastante da restare ammutoliti lungo "la via dell'anarchia". Il Nightrider è evaso con la sua donna. La Main Force Patrol, squadra speciale della polizia australiana, viene allertata dalla radio. Roop finisce di fare il guardone fissando col binocolo una coppia nuda che amoreggia sull'erba. I motori s'accendono. Due auto veloci della MFP si lanciano all'inseguimento dello psicopatico delinquente.
In prossimità di un centro abitato le due volanti gialle con fiancate a righe rosso/blu hanno degli incidenti e vengono messe fuorigioco. Il pazzo al volante dell'auto rubata, in mezzo a sproloqui da esaltato esclama che vuole il poliziotto migliore. E il migliore, cioè Max Rockatansky, lo avrà. Lo raggiunge in men che non si dica e il Nightrider passa dall'enfasi dei suoi proclami, alle lacrime della disperazione, poco prima di schiantarsi con l'auto su un camion ed esplodere.

Un inizio al fulmicotone e a folle velocità sulle strade aride dell'Australia di un futuro non molto lontano, in cui a causa di una crisi energetica, orde di teppisti rubano benzina e mettono a ferro e fuoco le cittadine, rubando, stuprando, distruggendo veicoli, e dedicandosi a folli corse in moto.
E' un futuro falsamente post-apocalittico e molto più simile al presente, fatto di psicopatici allo sbando e drogati che terrorizzano la cittadinanza, tra sciacallaggi, inseguimenti e violenze assortite.

E' un film grezzo e violento, che Miller realizzò per un concorso, vincendolo, per registi dilettanti. E' imperfetto perchè i personaggi non sono approfonditi chissà quanto ma è un dfetto di poco conto e che viene ottimamente compensato da una grottesca caratterizzazione estetica, abbinata a dialoghi quasi surreali.

In una delle scene che preferisco, viene portato un manichino in spiaggia ("donna di gomma"), e Cundalini (baffoni e occhiali rossi a forma di cuore) e Mudguts si prodigano in atteggiamenti demenziali con quest'ultimo che si slinguazza il manichino fino allo sparo del capo Toecutter, che poi riprende Johnny e lo rimprovera per la sua fucilata, infilandogli l'arma in bocca e accompagnandolo con abbraccio paterno ma duro nelle acque del mare. E poco prima Bubba Zanetti, da canto suo "Johnny, sei un moccioso, non capisci un tubo. Ti infiammi per un manichino". Scena e battute cult.
Così come di culto è la sequenza in cui la moglie di Max va a prendersi un gelato col figlio, e trova la banda di dementi fuorilegge che la tampinano, e Toecutter lecca il gelato. Uno scagnozzo esclama "Attenta a quella lingua bella mia, chè gli ho visto trapanare il ferro!" esplodendo poi in risate isteriche.
Questa sequenza segna una svolta nel film, che da qui in poi accelera e con un ritmo ancora più forsennato che in precedenza si assiste alla parte dell'inseguimento ai danni di Jessie nel bosco, fino alla fuga in auto conclusa con lo spietato attentato con le moto.

Max reindossa la divisa in pelle della MFP, si prende la V8 Interceptor super-elaborata, al nitro con due carburatori, e inizia una missione vendicativa acciuffando uno per uno i teppisti lasciandosi per ultimo Teocutter.
Ecco che il poliziotto Max si mette al livello dei delinquenti folli con una cattiveria e un sadismo che testimoniano la sua paura di diventare come loro espressa in una frase al capo Fifì ("Ho paura Fifì, di diventare come quelli là, comincio a divertirmi quando uccido." "Cos'hai una crisi mistica?").

Una parte finale splendida corona un film low budget crudo e spietato che è assurto allo status di culto osannato dai fan che in Australia lo celebrano con feste e parate. George Miller dirige con ritmo velocissimo e regia a volte concitata e con montaggio frenetico un gioiello immortale tra fantascienza distopica (che fa da contorno), road movie e revenge movie.