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INTERCEPTOR - IL GUERRIERO DELLA STRADA regia di George Miller

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Hana Tsukishima     7½ / 10  30/05/2015 20:21:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Parliamo di Mad Max 2: il guerriero della strada.
Ora, io notoriamente non amo particolarmente i film che si basano sulle corse in macchina, dato che li trovo in qualche modo troppo costrittivi (sarà per colpa di "Fast and Furious"?), ma anche questo episodio di Mad Max, come il precedente, fa eccezione dimostrandosi un film che a grandi linee si fa notare per la sapienza con cui é costruito.
A questo giro (era l' '81), George Miller, forte del grande successo del primo capitolo delle scorribande di Max, si ritrova a poter utilizzare più mezzi per la realizzazione della pellicola, e si vede.
Grazie alla tanta liquidità, il film si avvale di una più ricca carrellata di riprese, solidamente costruite, che spiccano nelle scene d'azione, dove nulla é lasciato al caso: lo spettacolo si spreca, tra esplosioni e cambi di marcia.
Preziosi i vari colpi di scena inseriti saggiamente qua e là, che aiutano soprattutto nelle sequenze più lunghe e concitate dove la ricchezza tecnica e una certa ipertrofia della durata possono causare noia nello spettatore rendendo le cose monotone.
Insieme alle scene d'azione, però, sono cresciuti anche i costumi e il mondo di Max, ora molto più cattivo e caratteristico nella messa in scena, invaso da punk con creste, ancora più ambigui sessualmente nelle loro tute di pelle borchiata e mezzi di locomozione da battaglia, che diventa quell'icona pop tanto poi copiata e rimasta negli annali come archetipo del mondo post apocalittico da seguire.
Peccato che per uno come me che ha seguito le gesta di Ken il guerriero fin dalla tenera età, la cosa non sorprenda più, oggi come oggi, facendo perdere qualche punto d'interesse.
Non lo so, sarà probabilmente che tutti i punk di Ken il Guerriero erano facilmente spezzati da Ken stesso, azzerandone il loro fascino? Ne sono abbastanza convinto.
In questo senso, purtroppo per Miller, Ken il Guerriero é un prodotto di intrattenimento di grande successo, e unico tra i tanti a essersi ritagliato davvero un gran platea senza cadere nel dimenticatoio, quindi credo sia ragionevole per quanto sia pressante nell'immaginario collettivo l'anime e il fumetto giapponese della coppia Hara-Bronson con i suoi archetipi di punk smidollati e facilmente eliminabili, non riconoscere sì una grande fortuna al regista per il confronto solitario tra la sua opera e il gran successo di una spudorata copia nella cifra stilistica, ma anche dichiarare che per effetto di questo confronto, certe scelte di caratterizzazione visiva del secondo Mad Max non funzionano più benissimo ad oggi.
In termini di presa sullo spettatore, invece, resistono abbastanza bene le tematiche e la composizione della sceneggiatura coadiuvate da una convincente maestria nel racconto, e che descrivono un mondo realmente malvagio, dove non c'é pietà davvero per nessuno e dove certe nobili scelte, estremizzate dai personaggi in gioco, non vengono per nulla premiate ma "accettate" .
A tal proposito, connesso alle stesse, il trash di certe decisioni che coinvolgono massacri, violenza e una certa iconografia, viene praticamente azzerato.
La causa, probabilmente, di questa marcia indietro, é legata al bacino d'utenza a cui questo secondo capitolo doveva mostrarsi, cresciuto esponenzialmente dopo il primo episodio.
Quello che invece non mi é andato particolarmente giù a livello tecnico é il comparto audio, che nel '79 aveva fatto da padrone e vero collante delle vicende per quanto impressionante e coinvolgente. Le musiche hitchcockiane e angoscianti cedono il passo a un sound molto classico nei film d'azione, con musica ritmata che sposata però alle atmosfere soleggiate dei deserti australiani non riesce a restituire un'atmosfera troppo convincente.
Meglio invece, anche se ad ogni modo inferiori, rispetto a quelle del primo capitolo, le interpretazioni degli attori, con prove senza infamia e né lode, un cattivone, Humungus che é un specie di bambolotto che boh... e un Mel Gibson più sporco e maltrattato ma meno efficace rispetto a qualche hanno prima, dove lo sguardo sbarrato di certe sequenze e una certa rigidità fisica dopo lo shock subito, avevano regalato alla platea un personaggio più tridimensionale e convincente. Simpatica invece, la "spalla" che lo segue con l'elicotterino, che alcuni forse ricorderanno nell' interpretazione di Gaji "il cacciatore", uno sgerro del boss, del decisamente più recente "Ace Ventura: missione Africa".
Chiudendo, direi che Mad Max 2 é un bel film, ritmato, abbastanza coinvolgente e decisamente creativo in certe trovate, che però pur guadagnando in altri punti dove peccava la prima pellicola, che venivano egregiamente coperti da altri artifici tecnici dal basso costo(la musica), perde un po' nell'essenza, nello spessore di una vicenda umana che cede il passo allo scorrere del tempo in certe scelte e in parte al fumettone che strizza l'occhio a un certo tipo di commercialità da consumo.